Vola il tasso annuo d’inflazione nell’Eurozona che nel mese di settembre ha segnato l’ennesimo record passando dal 9,1% di agosto al 10%. Lo ha reso noto Eurostat in base alla prime stime. A determinare un’inflazione a due cifre è stato principalmente il rincaro dei prezzi dell’energia che ha raggiunto il 40,8% contro il 38,6% di agosto.
Nel settore degli alimenti e del tabacco l’incremento dei prezzi è stato dell’11,8%, in quello dei prodotti non energetici si è fermato al 5,1% e al 4,3% per i servizi. A livello di singoli Paesi sono sempre i tre baltici a far registrare i livelli più alti d’inflazione, arrivata al 24,2% in Estonia, al 22,5% in Lituania e al 22,4% in Lettonia. Seguono Olanda (17,1%), Slovacchia (13,6%) e Grecia (12,1).
A settembre l’inflazione in Italia sfiora il 9%. Secondo le prime stime dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua. L’accelerazione dei prezzi è dovuta non solo agli energetici ma anche ai beni del carrello della spesa che hanno raggiunto livelli massimi dal luglio 1983.