ROMA – La Roma brilla in campo ma i risultati non bastano a coprire un caos societario che fa tremare Trigoria. L’amministratrice delegata Lina Souloukou si è dimessa nella giornata di ieri, poche ore dopo essere stata messa sotto scorta. L’addio di Daniele De Rossi e la scelta di Ivan Juric come nuovo tecnico hanno provocato un turbine di polemiche, culminate in pesanti minacce contro l’ad.
Delle dimissioni improvvise e inattese, arrivate a pochi giorni dal ritorno negli Stati Uniti dei capi della Friedkin Group, in Italia per l’incontro (che poi si sarebbe rivelato d’addio) con De Rossi. La holding americana, proprietaria della società, ha scelto di proseguire sulla linea del riserbo, facendo aumentare le indiscrezioni. Molteplici le ipotesi sul tavolo: oltre alla paura dell’ambiente, le voci sulla possibilità che Souloukou fosse rimasta tagliata fuori dalle scelte dirigenziali.
Prima vittoria in campionato
Un terremoto che arriva mentre la Roma trionfa all’Olimpico segnando tre gol contro l’Udinese. La prima vittoria in campionato conquistata all’esordio di Juric in panchina che, invece di quietare gli animi, ha avuto l’effetto contrario. Inizialmente, la plateale protesta dei tifosi che hanno lasciato la Curva Sud vuota durante la prima mezz’ora del match. Poi i fischi, sia al tecnico croato che ai giocatori. “Calpestata la nostra romanità, non rispettate i nostri valori e le nostre bandiere. Da oggi torniamo alle vecchie maniere”, si legge su uno degli striscioni.
Corsa ai ripari
Dopo aver sciolto i nodi della panchina, ora la Roma è costretta nuovamente a correre ai ripari, ristrutturando una società rimasta nelle mani di Maurizio Lombardo, segretario generale, e Florent Ghisolfi, responsabile dell’area tecnica. In particolare, la posizione del ds francese, legato al progetto Souloukou, rischia di essere in bilico.