BEIRUT – L’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro civili libanesi nel sud del Libano, come riferito dall’agenzia governativa libanese Nna. Il ministero della Salute del Libano ha dichiarato che 24 persone, tra cui sei donne, sono state uccise dagli spari dell’Idf da quando sono iniziati i violenti scontri ieri, 26 gennaio. Beirut ha affermato inoltre che due persone, tra cui un bambino, sono state gravemente ferite nel corso della mattinata. Il casus belli è stato fornito dal tentativo degli abitanti delle località distrutte nel sud del territorio libanese di fare ritorno alle proprie case, in linea con i termini del cessate il fuoco previsto per il 26 gennaio. A fronte dei nuovi avvenimenti sembra che Israele abbia spostato la data del proprio ritiro al 18 febbraio, sostenendo che Hezbollah ha “incitato i civili alla rivolta”.
Il ritorno a Gaza degli sfollati palestinesi
Sul fronte palestinese, la notizia di oggi è che gli sfollati hanno iniziato a tornare nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, a seguito di nuovi accordi con Israele. Un funzionario del ministero dell’Interno di Hamas ha riferito all’Afp che “i palestinesi sfollati hanno cominciato ad affluire lungo la strada Al Rashid attraverso la parte occidentale del checkpoint di Netzarim verso la città di Gaza e la parte settentrionale della Striscia”. Hamas ha inoltre affermato che il ritorno dei gazawi alle loro case è una vittoria contro i “piani di sfollamento”. Israele ha deciso di liberare il corridoio di Netzarim, ieri intasato da folle oceaniche di palestinesi, a seguito della certezza del rilascio di Arbel Yehud e della soldatessa Agam Berger. Le due cittadine israeliane verranno liberate giovedì 30 gennaio insieme a un terzo ostaggio, la cui identità è ancora incerta.
La missione umanitaria Ue
A fronte di queste sacche di conflitti in evoluzione, per Bruxelles adesso la priorità è quella di proteggere i civili e l’arrivo degli aiuti umanitari. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato, a margine del Consiglio Esteri, che a breve i carabinieri italiani partiranno per prendere parte alla missione europea, incentrata sulla salvaguardia del valico di Rafah, corridoio umanitario decisivo tra Gaza ed Egitto.