La Guardia di finanza ha eseguito ad Arezzo il sequestro preventivo di Villa Wanda, residenza di Licio Gelli, l’ex gran maestro della loggia P2. Accusato di sottrazione fraudolenta, Gelli avrebbe un debito con l’erario di circa 17 milioni di euro. Indagati insieme a lui anche la moglie Gabriella Vasile, i figli Maurizio, Maria Rosa e Raffaello, e un nipote, Alessandro Marsalli.
Il sequestro preventivo. L’ex venerabile, 94 anni, vive tuttora nella villa nel cui giardino, nascosti in vasi e fioriere, furono trovati nel 1998 oltre 160 chili d’oro in lingotti. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip del Tribunale di Arezzo, Annamaria Loprete, su richiesta del procuratore, Roberto Rossi. Una dimora storica quella di Licio Gelli, meglio conosciuta appunto come Villa Wanda, situata sulla collina di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo e composta da due fabbricati, giardino e piscine annesse, per una superficie complessiva di 11.150 metri quadrati.
Le indagini. La Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con l’Agenzia delle Entrate di Arezzo, ha scoperto un sistema di frode fiscale architettato dalla famiglia Gelli al fine di non pagare il pagamento delle imposte. Ma la vicenda risale appunto al 1998, quando l’agenzia delle entrate è entrata in possesso di un testamento di Licio Gelli, attestante certe sue disponibilità patrimoniali in territorio estero, oltre a una copiosa documentazione attestante il sostenimento di spese a favore dei tre figli, per importi ben superiori ai redditi dichiarati. Dalle indagini è anche emerso che già nel 2007 gli indagati, consapevoli dei debiti da pagare all’erario, avrebbero simulato la concessione a terzi della storica società, di cui i figli erano proprietari al 100%.
Villa Wanda e la P2. La residenza, un tempo di proprietà della famiglia Lebole, fu venduta ai Gelli quando questi divenne socio di una della loro società. Gelli ribattezzò la villa in onore della moglie, Wanda Vannacci. Per oltre 30 anni la villa ha ospitato molti fra i più potenti personaggi dell’economia e della politica italiana. In particolare la villa salì agli onori delle cronache italiane il 17 ottobre del 1981, quando al suo interno vennero trovate le famose liste degli affiliati alla loggia massonica P2. Quando Gelli fu messo agli arresti domiciliari, scelse di scontare la propria pena in questa villa. Intanto, proprio da Villa Wanda fanno sapere: «Il signor Licio Gelli è a letto, è malato, non può rispondere al telefono».
di Marina Bonifacio