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Libia, Minniti incontra
il generale Haftar
dopo mesi di tensioni

La visita a Bengasi dopo le minacce

per la nostra missione navale a Tripoli

di Antonio Scali06 Settembre 2017
06 Settembre 2017

Una foto tratta dal profilo Facebook del 'Media office of lybian army' mostra Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, con il generale Khalifa Haftar durante il loro incontro a Bengasi, 5 Settembre 2017. +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

A Bengasi il ministro dell’Interno italiano Marco Minniti ha incontrato il generale libico Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, la regione orientale della Libia. A darne conto è stata inizialmente la pagina Facebook dell’ufficio stampa dell’esercito di Haftar che ha postato anche la foto dei due che si stringono la mano. Secondo il sito online Al Wasat l’incontro sarebbe avvenuto lunedì sera nell’ufficio di Haftar.

Si è trattato di un appuntamento delicato e importante, visto che per la prima volta un membro del governo italiano ha incontrato Haftar, il generale che rappresenta il principale avversario del presidente del consiglio di Tripoli Fajez al Serraj.

Nel complesso scacchiere geopolitico attuale, d’altronde, la Libia svolge un ruolo molto delicato. Diversi gli interessi italiani in quel Paese, in primis per quanto riguarda l’energia e i migranti. Per questo il ministro Minniti nei mesi scorsi si era recato diverse volte in Libia, incontrando – oltre al presidente al Serraj – anche diversi sindaci e capi tribù, ma non si era ancora mai spinto fino in Cirenaica.

Con questo incontro l’Italia ha cercato di rasserenare i rapporti con Haftar, che negli ultimi mesi aveva criticato il nostro Paese per la missione navale nelle acque di Tripoli, concordata dal premier Gentiloni con al Serraj. «É stata una scelta individuale, illegittima e illegale di Serraj. Nessuno può entrare con mezzi militari nelle nostre acque territoriali senza autorizzazione», aveva minacciato Haftar, facendo capire come in Libia non si possano fare accordi senza il suo assenso.

L’ostilità del generale è dettata anche dal sostegno che l’Italia ha fornito alle milizie rivali di Misurata, città nella quale è presente un nostro ospedale da campo. L’ospedale italiano rappresenta una forma di protezione per Misurata, minacciata dall’espansionismo di Haftar, il quale da mesi ha annunciato di volersi allargare verso Ovest fino a raggiungere Tripoli.

La visita del ministro dell’Interno italiano a Bengasi dovrebbe rassicurare Haftar anche in merito alla pioggia di fondi per la Libia che arriverà dall’Europa con lo scopo di contrastare i trafficanti di uomini e portare maggiore sviluppo nel Paese. Si parla di decine di milioni di euro. E il potente generale della Cirenaica vuole essere della partita.

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