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Libia, giornalista freelance sgozzata tra jihadisti e miliziani

di Stelio Fergola03 Giugno 2014
03 Giugno 2014

AlmberNassib Karnafa, giovane giornalista televisiva libica, è stata sgozzata nel sud della Libia sconvolta dalla guerra tra bande di jihadisti e miliziani. Karnafa, che lavorava per l’emittente Wataniya come freelance, era molto conosciuta nell’ambiente, ed era stata rapita nel pomeriggio di giovedì 29 maggio nella regione di Sabah, a 600 chilometri da Tripoli, appena uscita dalla redazione del suo giornale. Dopo appena una giornata, i suoi colleghi libici hanno confermato la notizia della morte all’ANSA. La ragazza era un’esponente del movimento anti-estremista, tra le sue numerose “colpe” pare ci fosse stato anche quella di non avere il volto coperto dal burka. Un’ ulteriore leggerezza che le sarebbe costata un taglio netto alla gola.
Finora, nessuna rivendicazione ufficiale sull’omicidio, ma considerate le premesse e i numerosi indizi, sono in molti a credere che la matrice dell’assassinio di Nassib sia la violenza di matrice jihadista che divide, insieme a quella miliziana, la Libia post-Gheddafi.
La violenza della guerra libica, insomma, miete l’ennesima vittima: solo quattro giorni prima era stato ucciso un altro reporter a Bengasi, Meftah Bouzid, noto per le sue posizioni duramente critiche nei confronti dell’estremismo radicale, mentre appena un mese fa Hassan Bakush, corrispondente da Bengasi del canale televisivo privato Libya Li Kullu Ahrar, era riuscito a sfuggire miracolosamente a due agguati. Anche in questi casi i principali indiziati sono gli estremisti islamici di Ansar al Sharia.

 Stelio Fergola

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