Il commissariamento è ormai certo ma resta aperto lo scontro tra Invitalia e ArcelorMittal. Il socio pubblico di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, con il 38% di capitale, ha inviato una richiesta formale al ministero delle Imprese e del Made in Italy per mettere in amministrazione straordinaria la società con sede in Lussemburgo.
La lettera inviata da ArcelorMittal a Invitalia
“Siamo sorpresi e delusi nel leggere sui media italiani che Invitalia ha chiesto al governo italiano di avviare il processo per porre Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria”, si legge nella lettera inviata ieri da ArcelorMittal a Invitalia. Il gruppo dell’acciaio accusa Invitalia di non aver “condiviso questa intenzione nel consiglio di amministrazione di AdI Holding”, che si è tenuto oggi, 19 febbraio, non informando successivamente “né AdI, né ArcelorMittal, di aver intrapreso questa azione”. “Si tratta di una grave violazione dell’accordo di investimento”, conclude cinicamente il testo.
Urso: “Giusto che lo Stato si riappropri dell’Ilva”
Adesso la palla passa al governo, che nel tardo pomeriggio darà l’annuncio ufficiale ai sindacati dei lavoratori dell’ex Ilva e ai rappresentanti dell’indotto, convocati a Palazzo Chigi. Secondo il recente Decreto legge promosso dall’esecutivo, toccherà al ministro delle Imprese Adolfo Urso verificare che ci siano i presupposti del commissariamento e, in caso affermativo, spetterà poi al Tribunale di Milano riscontrare lo stato di insolvenza della società. Lo stesso ministro ieri, parlando di ArcelorMittal, ha fatto capire che “l’investitore straniero che guida l’azienda e che ha la maggioranza delle azioni, non intende mettere risorse”. “Credo che sia giusto che il Paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni”, ha sottolineato infine il ministro.