Secondo il Centre d’Information sur l’Europe sono soltanto 4 i paesi europei che consentono il suicidio assistito e l’eutanasia attiva. Si tratta di Svizzera, Olanda, Belgio e Lussemburgo a cui vanno aggiunti, nel resto del mondo, Cina, Colombia e Giappone. In Canada un tentativo legislativo di legalizzazione è stato bocciato e la situazione varia da provincia a provincia. Altri paesi, fra cui l’Australia, non ammettono l’eutanasia ma consentono le direttive anticipate di trattamento.
In Italia, sono 232 le persone che, dal 2015, si sono rivolte all’Associazione Luca Coscioni (il cui segretario rende noti questi dati) per chiedere informazioni su come ottenere l’eutanasia all’estero: di queste, 115 si sono poi effettivamente rivolte a cliniche in Svizzera ma alcuni tra questi malati hanno poi cambiato idea.
È possibile analizzare nel dettaglio la situazione dei paesi europei:
Olanda: nel 2001 arriva la legge che legalizza l’eutanasia. È il primo paese al mondo a legalizzarla.
Belgio: La legge che legalizza l’eutanasia è stata approvata nel 2002. Due anni dopo viene regolamentata e considerata legale anche l’eutanasia sui minori.
Lussemburgo: in vigore dal 2009, i medici che la applicano non possono subire sanzioni penali o essere oggetto di un’azione civile.
Svizzera: la legge consente l’aiuto al suicidio se prestato senza motivi egoistici. Questa prestazione viene garantita anche ai cittadini stranieri.
Svezia: dal 2010 è possibile solo l’eutanasia passiva, ovvero l’interruzione dei trattamenti, mentre quella attiva è vietata.
Germania: la corte si è espressa nel 2010 a favore dell’eutanasia passiva. Quella attiva viene consentita se richiesta dal paziente pure senza una specifica legge.
Spagna: sono consentiti solo l’eutanasia passiva e il suicidio assistito, non l’eutanasia attiva.
Danimarca: sono ammesse solo le direttive anticipate di trattamento, cioè il testamento biologico.
Francia: l’eutanasia attiva è vietata, mentre è parzialmente ammessa quella passiva.
Gran Bretagna: eutanasia e aiuto al suicidio sono vietati dalla legge, ma un giudice può autorizzarli in casi estremi.