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HomeCultura Lettere di Verdi in Italia, il Mibact scongiurata l’asta e ricompra il patrimonio

Lettere di Verdi in Italia
il Mibact scongiura l'asta
e ricompra il patrimonio

Nei documenti la sua visione del teatro

sarebbe finita in mano ai collezionisti

di Giordano Contu26 Ottobre 2017
26 Ottobre 2017

Torneranno in Italia le lettere del grande drammaturgo italiano Giuseppe Verdi. A quest’ora sarebbero state vendute a chissà quale appassionato collezionista. L’infausta ipotesi è stata scongiurata grazie all’intervento del Mibact. Oggi a Londra Sotheby’s le avrebbe battute all’asta. “Abbiamo lavorato in silenzio per far tornare in Italia questo straordinario patrimonio”, ha dichiarato il ministro Dario Franceschini.

Le lettere. Il lotto 138 per alcuni è un ‘patrimonio nazionale’. Ma per la casa d’aste britannica la cifra di partenza si aggirava fra 280 e 330 mila euro. Si tratta di 26 missive scambiate tra il compositore musicale Giuseppe Verdi e il librettista Salvatore Cammarano. La corrispondenza risale agli anni compresi tra il 1844 e il 1851. Nei giorni scorsi Giuseppe Romanini e Patrizia Maestri, deputati del Pd, avevano presentato un’interrogazione al Ministero dei beni culturali per spingere l’Italia ad entrarne in possesso.

Il contenuto. Il Mibact ha acquistato il carteggio di Verdi in una trattativa privata con Sotheby’s per 402mila euro. Nel carteggio Verdi si confronta con impresari e interpreti, si occupa di letteratura e teatro. Dai documenti traspare in modo chiaro la personale concezione del teatro musicale del compositore. Le lettere saranno una fonte per i futuri studi sulla genesi di alcune opere come Alzira, Luisa Miller o La battaglia di Legnano. Inoltre gettano luce sulla creazione di alcuni soggetti che non videro mai la luce. Scongiurato il rischio – temuto dai deputati Dem – che questi documenti, una volta all’asta, tornassero nell’oblio impedendo a studiosi, accademici e melomani di potervi accedere.

Un sospiro di sollievo per Romanini e Maestri che lo definivano “un autentico tesoro, in gran parte inedito di cui, addirittura, si ignorava l’esistenza”. Anche se i due esponenti del Pd avrebbero preferito che venissero acquistati anche gli altri 16 documenti di Verdi messi all’asta oggi da Sothesby’s.

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