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Letta e Napolitano lanciano Expo 2015. «Sarà il cuore della ripresa italiana».

di marco.potenziani08 Luglio 2013
08 Luglio 2013

L’Expo di Milano può e deve essere il cuore della ripresa dell’Italia intera. Così ha parlato il presidente della Repubblica in occasione dell’iniziativa Verso Expo 2015 organizzata alla Villa Reale di Monza. «E’ un’occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell’Italia nel suo insieme, Nord e Sud, per il superamento della crisi che stiamo vivendo», ha detto Giorgio Napolitano. «Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso, che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com’é ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo». Anche il Premier ha partecipato alla cerimonia assicurando che l’evento «sarà di tutti o non sarà. Per questo garantisco l’impegno totale del governo». L’Italia, ha spiegato Letta, «deve uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo e l’Expo sarà l’occasione per uscirne perché è una cappa che stona con la nostra storia e le nostre capacità».

Napolitano: “Uscire dalle diatribe”.  La stabilità politica è decisiva, è uno dei passaggi chiave del discorso del capo dello Stato. L’Expo “proverà che possiamo avere fiducia in noi stessi e suscitare rinnovata fiducia verso l’Italia da parte dell’Europa e del mondo. Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso e che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com’è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo”. Attraverso “l’impegno” per realizzare l’Expo a Milano, ha detto ancora il capo dello Stato, bisogna uscire “dalle diatribe domestiche” dimostrando che l’Italia non intende “ripiegarsi su se stessa”.

Il richiamo all’italianità è stato comunque uno dei leit motiv della giornata di Monza, che nella parte pubblica, prima di una cena di gala, è stata chiusa da un concerto del maestro Giovanni Allevi, il quale al pianoforte ha suonato l’inno di Mameli davanti alla platea tutta in piedi, da Napolitano a Letta a Maroni (il quale ha assicurato “l’impegno delle istituzioni affinché Expo sia mafia-free”) insieme fra gli altri col ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, il sottosegretario Maurizio Martina e il commissario del Padiglione Italia, Diana Bracco.

Maroni: “La mafia fuori dall’Expo”. Da parte sua, il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha chiesto all’esecutivo, oltre a meno vincoli dal patto di stabilità, più flessibilità nei contratti di lavoro e la «disponibilità ad arricchire il decreto che dà i poteri al commissario eventualmente con nuovi poteri per la deroga di alcune norme». Per controllare l’andamento dei lavori da adesso in poi, Maroni ha spiegato che è in previsione un incontro settimanale con il commissario e tutti i responsabili.

Marco Potenziani

 

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