BRUXELLES – Il Qatargate colpisce inevitabilmente anche l’equilibrio interno del Pd tanto da provocare la convocazione “con la massima urgenza”, da parte del segretario Enrico Letta, della commissione di Garanzia del partito. Lo scopo della convocazione è, secondo una nota del Pd, “di assumere le determinazioni opportune, a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa”. Il comunicato si conclude con il Pd che si “conferma parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie”.
Immediate le critiche dall’Ue e dal Pd
Non tardano ad arrivare le critiche degli esponenti del Pd. “L’onda corruttiva può avere effetti devastanti in termini di immagine e di credibilità anche su organizzazioni non direttamente coinvolte come tali” dichiara Sergio Cofferati, ex europarlamentare del Pd, prendendo le dovute distanze dagli atti commessi dai colleghi proprio perché “la corruzione è sempre da condannare”. Da Bruxelles, le critiche continuano a investire gli eurodeputati coinvolti. “Non escludiamo che l’origine dell’indagine possa essere un informatore dentro al Parlamento stesso. Quanto sta accadendo non può essere un caso” afferma l’eurodeputato socialista spagnolo Juan Fernando López Aguilar.
Panzeri “in visita” ai servizi segreti marocchini
Ad aggravare la già precaria posizione di Antonio Panzeri all’interno dello scandalo, sono due spostamenti – uno in Qatar e uno in Marocco – tracciati sia dall’intelligence belga che italiana che riguardano l’ormai ex europarlamentare. Come riportato dal Corriere della Sera, a Rabat Panzeri “avrebbe incontrato il capo dell’intelligence nordafricana”.
Nella foto: Enrico Letta alla Camera , Ansa