TEL AVIV – Conquistata quella che Israele definisce la base operativa di Hamas. L’esercito israeliano ha occupato l’ospedale Al-Shifa di Gaza, il più grande della città palestinese. È la seconda operazione militare delle forze di difesa israeliane dopo la prima avvenuta a novembre. L’Idf ha arrestato 80 persone sospette: “Alcune di queste sono state confermate come terroristi operativi” e ha chiesto ai membri di Hamas all’interno di uscire e arrendersi. Il portavoce militare israeliano Adraee ha indicato un corridoio umanitario per consentire ai civili di abbandonare la zona dei combattimenti vicina all’ospedale.
Intanto prosegue il giallo sulla presunta morte di Marwan Issa, il numero due delle brigate Qassam e terzo nell’alto comando di Hamas, tra i pochi a prendere la decisione dell’attacco del 7 ottobre a Israele. Secondo quanto riporta il Jerusalem Post, che cita “fonti di Hamas”, il militare sarebbe rimasto ucciso in un tunnel sotterraneo colpito dall’esercito israeliano a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.
Sul piano diplomatico, i negoziati a Doha: “Coinvolgeranno Sinwar e dureranno almeno due settimane”, ha detto una fonte politica israeliana. Il focus delle trattative sarà: “Una tregua di 42 giorni in cambio di 40 ostaggi anche se sarà un processo lungo e complesso”, ha riferito il portale informativo israeliano Ynet. Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri è intervenuto all’European Humanitarian Forum sul conflitto: “Israele usa la fame a Gaza come arma di guerra”, ha detto Borrell. In merito a un possibile accordo politico al Consiglio europeo per le sanzioni ad Hamas e ai coloni violenti in Cisgiordania: “Ne parleremo oggi”.
“Prima della guerra, Gaza era una prigione a cielo aperto. Oggi è un grande cimitero”, ha aggiunto l’Alto rappresentante. Continua la tensione all’interno del governo di Benjamin Netanyahu, che sta affrontando il momento più difficile del suo sesto mandato: “Le pressioni estere non ci fermeranno, elimineremo Hamas”, ha detto il primo ministro israeliano.