HomeCronaca “L’Emporio solidale come parte di un percorso di crescita personale”

“L’Emporio solidale come parte di un percorso di crescita personale”

di Giulia Chiara Cortese20 Febbraio 2024
20 Febbraio 2024

Paolo Valente è vicedirettore di Caritas Italiana. Già direttore della Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone, spiega quanto la realtà degli Empori Solidali sia importante e necessaria in tutta Italia.

Come è nata l’iniziativa degli Empori solidali?
“L’idea nasce dall’ascolto diretto delle persone e dei territori, ma soprattutto dall’evoluzione di una delle attività più frequenti a livello di volontariato di base delle singole realtà parrocchiali: quello della distribuzione alimentare. Quando si individua una forma di povertà, si prova a intervenire innanzitutto con il mettere a disposizione del cibo. Tutto ciò dopo l’ascolto delle singole storie che arrivano nei nostri centri di ascolto parrocchiali: lì, infatti, avviene la prima forma di conoscenza con le persone. Quello degli Empori è un tipo di attività tipico degli ultimi decenni, ma poiché “Dare da mangiare agli affamati” è una delle opere di misericordia citate nel Vangelo, direi che la nostra è, in realtà, un’attività millenaria”.

Quali sono, allora, gli elementi di novità?
“Quello che cambia con l’Emporio Solidale è l’approccio verso la persona: non è il singolo volontario o la Caritas parrocchiale che decide di cosa ha bisogno quella persona, ma alla persona stessa viene data la possibilità di scegliere. In questo modo non si riceve meccanicamente un pacco alimentare, ma si entra in una sorta di percorso di responsabilizzazione. La prospettiva ideale resta proprio quella di rendere l’Emporio un passaggio, una fase di transizione che aiuta la persona a crescere e a rendersi autonoma”.

Le è capitato di assistere all’apertura di uno di questi Empori?
“Sì, a Merano, in provincia di Bolzano, mia città d’origine. Proprio lì, nel periodo della pandemia, è nato un Emporio solidale che ancora oggi è attivo: “La tenda di Abramo”. In quel momento, a causa dell’incremento del numero di richieste, si era resa urgente la creazione di uno spazio come un Emporio. Attraverso un circuito di varie organizzazioni che raccoglievano e gestivano i generi alimentari, l’iniziativa è pian piano evoluta. Sono stati messi a disposizione degli spazi e si è creato un gruppo di volontari”.

Queste realtà sono presenti su tutto il territorio nazionale
“Negli ultimi 15 anni il numero di poveri assoluti in Italia è triplicato: questo tipo di interventi è stato sollecitato dalla realtà stessa in cui ci troviamo a vivere. Non a caso proprio negli ultimi anni si sono sviluppati questi Empori. Troviamo queste realtà anche in altri paesi europei: in Svizzera e in Austria, ad esempio, ci sono delle realtà molto interessanti sotto questo punto di vista, con un approccio simile a quello italiano”.

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