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Legge di stabilità, è scontro tra sindacati e governo. Renzi contro Camusso: “Le leggi si fanno in Parlamento”

di Alberto Gentile23 Ottobre 2014
23 Ottobre 2014

Susanna Camusso e Matteo Renzi“Le leggi non si concordano con i sindacati ma in Parlamento”. È stata questa la risposta del presidente del Consiglio Matteo Renzi ai sindacati che ieri, dopo l’incontro con il Governo sulla Legge di stabilità, avevano accusato i ministri presenti di “non essere nelle condizioni di rispondere alle loro richieste”.
Un colloquio sfociato in uno scontro che la Leader della Cgil, Susanna Camusso, ha definito “surreale”. “Non abbiamo discusso, ma ascoltato la relazione del ministro Padoan – ha spiegato Camusso – lo spirito si potrebbe riassume in mandateci una mail. L’esecutivo non intende, non dico condividere con le parti sociali, ma neanche provare a misurarsi. Questo non ci pare un governo innovatore”.
Dura, invece, la replica del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti che ha spiegato che l’esecutivo non ha intenzione di trattare ma è disponibile al confronto. “Abbiamo illustrato la manovra e le parti hanno espresso le loro opinioni – ha aggiunto Poletti – abbiamo ascoltato delle valutazioni, raccolto dei contributi, e per quello che riguarda il governo laddove ci sia l’opportunità di un approfondimento siamo pronti a discuterne”.
All’incontro, nonostante l’assenza di Renzi, erano presenti, oltre al ministro Poletti, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia e il sottosegretario Graziano Delrio. Proprio quest’ultimo ha spiegato che l’esecutivo è disponibile ad ascoltare i sindacati purché vengano rispettati “i saldi della manovra”. “I contributi delle associazioni di categoria saranno esaminati e approfonditi. La Legge di stabilità non è scritta sulla roccia ed è migliorabile” ha concluso Delrio.
“Crescita e occupazione” sono invece le parole chiave della linea di governo illustrata ieri da Padoan. “Il taglio delle tasse per il lavoro e il sostegno ai redditi bassi avranno un impatto positivo per l’economia” ha spiegato il ministro dell’Economia.
Per il neosegretario della Cisl, Annamaria Furlan, invece, “le risorse stanziate che devono servire per ammortizzatori e politiche attive per il lavoro sono un po’ pochine”. Richieste di modifica, quindi, quelle della Furlan che, durante l’incontro, aveva invitato il Governo a correggere alcuni “svarioni”.
Intanto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha dato un buon giudizio sulla Legge di stabilità e ha chiesto all’Europa di “rivedere la propria politica per consentire investimenti soprattutto per infrastrutture, ricerca e sviluppo. Anche se sforassimo un po’ i parametri dell’Unione europea non sarebbe la fine del mondo”.

Alberto Gentile

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