D’ora in poi, alle urne si voterà un solo giorno, e sarà di domenica. Nella legge di stabilità, approvata dal Parlamento, è incluso il provvedimento che prevede un risparmio di 100 milioni di euro ad elezione. Con la spending review, quindi, è stop alle elezioni del lunedì dalle 7 alle 15 e si voterà solo domenica dalle 8 alle 22.
L’Italia sembra quindi voler stare al passo degli altri paesi ad ogni costo. Ma le polemiche non mancano. Sono le code ai seggi elettorali, infatti, a destare preoccupazione e ad accendere ancora di più l’ipotesi astensionismo. Un esperimento simile è stato fatto dodici anni fa, in occasione delle politiche del 2001. Quell’anno, infatti, gli scrutatori ed i presidenti di seggio se lo ricordano bene perché chiusero ben sei ore dopo del previsto.
Si tratta di un’anomalia italiana tutta da correggere. Solo nel Bel paese infatti, si dà la possibilità agli elettori italiani di votare per due giorni consecutivi.
In Germania, per esempio, nelle elezioni che hanno visto la Merkel vincitrice per la seconda volta alla guida della prima nazione europea, i 62 milioni di tedeschi hanno espresso il loro voto solo nella giornata del 22 settembre 2013. Anche nella lontana Gran Bretagna, il coinquilino del numero 10 di Downing street è stato votato il 6 maggio 2010 con la vittoria di David Cameron.
In Spagna, le elezioni anticipate di quattro mesi del 20 novembre 2011, che hanno visto il declino del primo ministro spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero,. Giorno in cui gli spagnoli elessero Mariano Rajoy. Anche le urne anticipate portoghesi sono avvenute in un giorno solo. Il 5 giugno 2011, infatti, 10 milioni di portoghesi hanno votato Pedro Passos Coelho del Partito Social Democratico, finito in coalizione con il partito popolare CDS-PP.
Ma nel futuro imminente, nell’agenda politica c’è un nuovo appuntamento con le urne, questa volta europeo. L’8 giugno 2014, infatti, gli italiani voteranno per le prossime elezioni europee.
Anche uscendo fuori dal guscio europeo, però, le cose sembrano non cambiare. Negli Stati Uniti, infatti, il 6 novembre dello scorso anno si è svolto il cosiddetto Election day che ricorre il martedì successivo al primo lunedì di novembre di ogni quarto anno. Questo anche per evitare che il giorno delle elezioni cada il 1º novembre, che è un giorno festivo. Il risultato della tornata elettorale è stata la conferma del secondo mandato di Barack Obama.
Sara Stefanini