ROMA — Arrivano nuovi aggiornamenti dall’Abi sul fronte della manovra e sui correttivi riguardo i quali maggioranza e opposizione continuano a discutere senza soluzione di tregua. Nella memoria sulla Legge di Bilancio depositata alla commissione Bilancio della Camera, l’Associazione bancaria italiana ha analizzato la misura che riguarda il contributo delle banche, osservando che “complessivamente il maggior gettito derivante dal posticipo dell’utilizzo delle imposte anticipate è nell’ordine dei quattro miliardi”. Nel documento in questione si legge inoltre che “il rinvio del recupero delle imposte anticipate comporta un costo”.
Tra le richieste formulate dall’Abi circa la Legge di Bilancio si segnala anche il tema revisori Mef. Mettendo in evidenza le “incertezze interpretative” della norma – che prevede la presenza di rappresentanti del Ministero dell’Economia nei collegi di revisione di società che ricevono contributi pubblici – l’Abi invita così a modificare la norma e ad escludere “tutti i soggetti privati dal perimetro applicativo”.
Un monito che arriva dopo quello del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto giovedì in audizione alle commissioni di Bilancio di Camera e Senato per riferire in merito ai punti salienti della nuova finanziaria. Tra i vari temi toccati, Giorgetti si è dimostrato fiducioso rispetto alle stime preliminari del Pil 2024, sottolineando come questo dovrebbe tornare in espansione a fine anno. Molti più dubbi riguardo la quota prevista per le spese militari. Nel corso dell’audizione, lo stesso ministro ha precisato che “nonostante gli ingenti stanziamenti assegnati, l’obiettivo del 2% del Pil richiesto dalla nato risulta molto ambizioso”, soffermandosi sulle coperture previste dal quadro vigente della governance europea. La stima tracciata da Giorgetti si attesterebbe sulla percentuale dell’ 1,57% per il 2025, con una lieve crescita progressiva fino al 2027.