La Serie A congelata, per alcuni è già finita. Il Consiglio federale della Lega, che riunisce in via straordinaria oggi alle 14, potrebbe decidere di fermare tutto e consegnare lo scudetto – il nono consecutivo – alla Juventus. Perché con 63 punti – uno in più della Lazio – attualmente è al vertice della classifica di Serie A. E quindi, se si dovesse arrivare allo stop definitivo alla stagione 2019-2020 alla 26° giornata delle trentotto previste, il titolo verrebbe dato ai bianconeri. Oppure potrebbe non essere assegnato.
Una decisione che non mette d’accordo tutti, resa ancor più complicata dal fatto che ci sia un vuoto normativo, e nessun precedente. Per ora, quello che è certo, è che con il decreto firmato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, fino al 3 aprile non si giocherà: “Non c’è ragione per cui proseguano le gare, come il campionato di calcio. Tutti, anche i tifosi, devono prenderne atto”. Un appello già forte nei giorni scorsi, che aveva portato alcuni esponenti del mondo dello sport a chiedere di interrompere le gare: “Fermiamo il campionato! Serve altro? Stop football”, aveva scritto il presidente dell’Associazione Italiana calciatori Damiano Tommasi.
Chi sicuramente non sarà a favore della chiusura del campionato, con annessa possibile consegna del titolo alla società degli Agnelli, è Claudio Lotito: il patron della Lazio che in questa stagione stava inseguendo un sogno, a meno 1 dalla Juve a dodici giornate dalla fine del campionato. “Non sarà facile imbrogliare il presidente Lotito da parte di ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili che non capiscono che l’eventuale decisione di fermare il campionato significherebbe far saltare tutti i diritti televisivi e condannare al fallimento la gran parte delle società calcistiche italiane”, ha affermato Arturo Diaconale, portavoce della società biancoceleste.
Sui diritti Tv non ci sono però ancora risposte, ma lunedì 16 si saprà di più, perché in videoconferenza si terrà l’assemblea di Lega per il triennio 2021-2024. E sarà certamente un’occasione per parlarne.