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Le vendette trasversali di Erdogan: giornalista punita con il licenziamento

di Raffaele Sardella04 Aprile 2014
04 Aprile 2014

YaseminTaskin

Tempi bui per la libertà di parola in Turchia. Non si limita alla censura dei social network e delle piattaforme di condivisione, Erdogan muove i suoi tentacoli anche all’interno delle redazioni della carta stampata. L’ultimo episodio riguarda la giornalista turca Yasemin Taskin, moglie di Marco Ansaldo, inviato per la politica estera di Repubblica. Quest’ultimo si è macchiato della “colpa” di aver pubblicato, in Italia, un’intervista all’imam Fethullah Gulen, esponente di una fazione islamista che contende il potere al partito di Erdogan.
L’intervista è stata ripresa da Hurriyet, quotidiano di punta della Turchia, suscitando le ire del “Sultano del Bosforo”. Non potendo censurare direttamente il giornalista italiano, Erdogan si è scagliato contro la moglie, ottenendo dalla redazione del Sabah il suo licenziamento in tronco.
La libertà di stampa ha subito delle restrizioni drastiche nella Turchia nell’ultimo anno: il numero dei giornalisti in carcere è più alto di quello di Iran e Cina mentre,  sempre più spesso, si parla del crepuscolo di uno stato dispotico e illiberale.

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