Secondo appuntamento con le pagelle dei partecipanti al Festival di Sanremo.
Giovani
Gabriella Martinelli e Lula Un saliscendi verbale in quattro quarti. Parole in libertà senza sapere dove andare a parare. Urla a iosa, tant’è che il mixer della sala stampa abbassa il volume generale. “Non ci sarà un’altra volta”. Sono state profetiche. 3,5
Fasma Autotune a palla. Veloce, lento, col rischio di restare senza una vera meta. Il ragazzo ha potenziale e coraggio, un misto di fattori che porta a una buona resa. 6,5
Marco Sentieri Il titolo ricorda la celebre “Baby Blue” in “Breaking Bad”. SI salva giusto questo. Un Murubutu mal riuscito. 5
Matteo Faustini Classica “ballad” sanremese, che piace al pubblico di Sanremo e che va avanti a Sanremo. Ma la canzone non è niente di che fuori da questa bolla. 4
Big
Piero Pelù Inizio sbiascicato, con milioni di manuali di dizione dati alle fiamme. Eppure la canzone va, il ritmo c’è e il personaggio non delude. Salta da solo davanti a una platea immobile, scende tra il pubblico e si gira anche Djokovic. 7+
Elettra Lamborghini Prepariamoci a ballarla in discoteca fino alla fine di settembre. Il tormentone che esce da Sanremo è qui, nei panni di una ragazza fuori contesto. Sguardo seducente e twerkata all’Ariston. 6,5
Enrico Nigiotti Baciami ancora, baciami adesso, baciami un’altra volta. Verbo abusato, canzone abusata e strimpellate acchiappa consensi. Non è “Nonno Hollywood”. Peccato. 4
Levante La dolce ragazza siciliana entra in modo grazioso, con un titolo che trae in inganno. Si preannunciava fuochi d’artificio e si è affievolita con un brano più adulto della sua età. 6
Pinguini Tattici Nucleari Dai video con Yotobi alla Verdura fino al palco dell’Ariston. Non paragonateli allo Stato Sociale, hanno solo voglia di ballare e fanno ballare tutta la platea. Freschi e spigliati tra orpelli floreali. 7
Tosca Un’apparizione mistica, attesa col tocco blu. Nenia a tratti, cantilena sotto altri. Comparsa. 4,5
Francesco Gabbani Involuzione totale per il cantore di John Morris. Gabbani precipita dal cielo dei sentimenti, muta rotta e colpisce un iceberg. Non ballano neanche le scimmie nude. 5-
Paolo Jannacci Ingessato, sempre più vicino a Casisa de “I soldi spicci”. Canzone d’amore che strappa applausi a Sanremo, il che non è sempre un bene. 5,5
Rancore Una bomba. Triplo battito di mani durante il brano, scelta vincente appena un anno fa. Dardust fa un altro colpaccio. Rancore fa scivolare le parole togliendosi di dosso l’ombra dell’Argento Vivo con Daniele Silvestri. Da solo domina l’Ariston. Tattattà. 7,5
Junior Cally “Ma ciò che sono è un uomo in maschera”, avrebbe detto V. Junior Cally la maschera la leva eccome e sfida l’Ariston. Strafottente, ritmato e la testa va su e giù. “Sì grazie”. 7+
Giordana Angi Brano furbo, acchiappa consensi, ma in pochi sembrano cascarci. La parte parlata non agevola l’interpretazione. Stella cadente. 3
Michele Zarrillo “Quello sguardo lo conosco, sei stanco come me”. Parla a tutti gli spettatori incollati fino a l’una e trenta. Per lo meno non li fa addormentare. Chiude senza eccessi la notte dei pensieri e di Sere Nere. 6