TULKAREM – Fuoco e fiamme nel campo profughi palestinese di Nur Shams, a est di Tulkarem. Nella Cisgiordania nord-occidentale l’esercito di occupazione israeliano ha avviato un’operazione in cui ha bruciato le case dei palestinesi. Le fiamme hanno avvolto gli edifici, mentre fonti locali hanno riferito che l’attacco è avvenuto poche ore dopo la distruzione da parte di Israele di circa 30 unità abitative nell’ambito delle operazioni di demolizione in corso nel nord della Cisgiordania. I soldati israeliani si sono posizionati lungo la strada di Nablus – conosciuta anche come Sichem e una delle più grandi città del West Bank – che collega i campi, dove continuano l’Idf continua a confiscare edifici residenziali per trasformarli in caserme militari.
In precedenza, le forze di occupazione hanno fatto irruzione nelle case del quartiere di Jabal al-Nasr, sfollando con la forza i residenti e dando loro solo pochi minuti per andarsene. Sono state lanciate munizioni letali e bombe sonore per intimidire gli abitanti. Anche nel campo di Tulkarem le forze armate hanno fatto irruzione nelle case e nei negozi vuoti, facendo saltare in aria le porte. Inoltre hanno sparato contro le case nelle aree vicine per terrorizzare i residenti rimasti all’interno. A essere prese di mira anche le infrastrutture della città e dei campi per togliere acqua ed elettricità.
Dal primo giorno dell’aggressione da parte di Israele si è verificato un significativo sfollamento tra i residenti di Tulkarem e Nur Shams, con più di 16mila persone dislocate. Secondo il ministero della Salute palestinese almeno 12 palestinesi sono morti nell’operazione israeliana in Tulkarm che dura da un mese.
Foto Ansa