“Chi vende un biglietto per un concerto, mette in vendita un’emozione”, ha spiegato un anonimo bagarino alla trasmissione di Italia 1 Le Iene. L’emozione, la voglia di non rinunciare a un prestigioso evento, è il nucleo che ha permesso di creare un business gigantesco: secondo alcune stime di Michael Rapino, CEO della Live Nation, a livello mondiale il guadagno (la differenza fra prezzo di fascia e prezzo di rivendita) genera ogni anno un giro d’affari di otto miliardi di dollari. Pari a quello della cocaina, ma molto meno rischioso.
ViaGogo, SeatWave, StubHub, sono solo alcuni siti, i più famosi, che si occupano di rivendere biglietti per i concerti e gli eventi più esclusivi e ricercati; accanto però all’acquirente che deve rivendere il suo tagliando, si sta facendo sempre più largo il fenomeno parassitario che ha preso il nome di “secondary ticketing”, i Bagarini 2.0.
E così troviamo diversi esempi, navigando online, di prezzi che letteralmente esplodono su questi siti. Prendiamo il concerto degli U2, annunciato per sabato 15 luglio 2017 allo Stadio Olimpico di Roma: per un posto sul prato, i tagliandi ufficiali TickeOne hanno un prezzo di euro 40,25, tutti esauriti. Eppure, i siti di secondary ticketing mostrano di avere disponibilità: ViaGogo offre il parterre dell’Olimpico a partire da 188,77 euro, SeatWave da 206, StubHub da 254,75. Spedizione inclusa.
La trasmissione Le Iene, che si è occupata del fenomeno del bagarinaggio online, ha spiegato il fenomeno: ambienti vicini agli artisti tratterrebbero una parte dei biglietti, che loro stessi immetterebbero sul mercato secondario rivendendoli, al di fuori dei canali ufficiali, a un prezzo maggiorato. Questi soggetti, tramite alcune “facilitazioni” che le stesse piattaforme concedono ad una selezionatissima clientela di bagarini, riuscirebbero a rivendere sulle piattaforme i tagliandi.
Lo schema proposto dalla trasmissione Le Iene.
(Le cifre sono esemplificative e non corrispondono a dati reali)
Prendendo il caso del biglietto per il prato per il concerto degli U2, la differenza fra prezzo ufficiale (40,25 euro) e di secondary ticketing minimo (188,77) è di 148,52 euro. Oltre il triplo del prezzo di vendita; se poi allarghiamo per esempio questo fenomeno a mille tagliandi dello stesso settore, il valore di questo singolo evento è di quasi 150.000 euro.
Andrea De Angelis, studente di 27 anni, racconta di quando ha provato ad acquistare i biglietti per un concerto della punk band Green Day: “L’anno scorso, in contemporanea con il nuovo album, uscirono le date italiane per il tour dei Green Day. Per il concerto del 14 gennaio a Milano, il giorno prima dell’uscita ufficiale dei biglietti, andai su TicketOne (rivendita ufficiale). Eppure su ViaGogo i tagliandi erano già in vendita, a prezzi assurdi – aggiunge Andrea – biglietti che sarebbero costati 60-70 euro, lì erano in vendita a 200-250 euro. Il giorno prima della messa in vendita ufficiale. È vero che qualche giorno prima c’era stata la preselezione per chi apparteneva al fan club – continua – ma il numero di biglietti in vendita era veramente elevato per pensare che fosse una rivendita non casuale. Con questi interrogativi, decido comunque di provare il canale di vendita ufficiale. Il giorno successivo, i biglietti venivano messi in vendita a partire dalle 9, ma sul sito di TicketOne alle 9 e 5 minuti la data di Milano risultava già sold out. Disperato, vado su ViaGogo, che mostrava disponibili ancora tantissimi biglietti per la “mia” data, in ogni settore e con prezzi fino a 4/5 volte superiori a quelli di TickeOne”.
Grazie a questa “capacità” di riuscire ad accaparrarsi e poi vendere i ticket anche quando i canali primari di vendita hanno terminato le loro disponibilità, questi siti hanno ottenuto anche maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale; è a loro che l’appassionato spesso è costretto a rivolgersi, pagando una somma maggiorata.
Chi compie speculazioni di questo genere, spesso viola gli accordi di esclusiva che il rivenditore ufficiale TicketOne ha finora stretto con la quasi totalità dei promoter nazionali, e a nulla sono valse le proteste degli addetti ai lavori. Il direttore generale della Siae Gaetano Blandini ha fatto il punto della situazione: nel secondary ticketing, “secondo alcune stime, il livello di transazioni si è attestato fra il 20 ed il 30% dei biglietti ed il volume di affari sottratto a tassazione, per un solo concerto sold out, si aggirerebbe fra i 3 ed i 5 milioni di euro”.
La stessa Live Nation Italia, insieme alla Indipendente Concerti, è finita nell’occhio del ciclone dopo le diverse puntate de Le Iene: Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation Italia, e Corrado Rizzotto, amministratore delegato di Indipendente Concerti, sono tra gli indagati per truffa nell’ambito delle indagini condotte dal pubblico ministero di Milano Adriano Scudieri. La trasmissione ha dimostrato come, in almeno un caso, molti biglietti siano stati immessi sul mercato secondario direttamente da Live Nation attraverso la controllata SeatWave o sul sito ViaGogo, che poi si è tenuta il 90% del sovrapprezzo realizzato dai bagarini digitali. De Luca ha ammesso che la sua azienda ha venduto i biglietti ai siti di secondary ticketing, ma ha mosso anche altre accuse: in particolare, Live Nation sarebbe stata “obbligata” in questo sistema dagli stessi artisti, ai quali andrebbe una parte del guadagno.
Per approfondire ulteriormente, ecco i link ai servizi de Le Iene dello scorso novembre:
- http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/10/16/de-devitiis-che-fine-fanno-i-biglietti-dei-concerti-_10459.shtml
- http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/11/09/viviani-de-devitiis-come-funziona-davvero-il-business-dei-biglietti_10584.shtml
- http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/11/16/viviani-nuovi-documenti-sul-bagarinaggio-on-line_10603.shtml