Cambio di rotta per le Nouvel Observateur. Lo storico settimanale francese, che quest’anno compie 50 anni, da giovedì 23 ottobre si chiamerà semplicemente L’Obs. Il nuovo nome, scelto anche per il sito internet della testata, risponde a una più ampia strategia di rilancio voluta dal nuovo direttore Matthieu Croissandeau, dopo il passaggio di proprietà dal fondatore Claude Perdriel agli editori di Le Monde, Pierre Bergé, Xavier Niel e Matthieu Pigasse.
L’obiettivo è un ritorno all’utile entro il prossimo anno: a fine 2013, nonostante le 485mila copie vendute e un sito internet al terzo posto tra i portali d’informazione francesi, la testata ha perso 9,8 milioni di euro (a fronte dei 90 di ricavi), soprattutto a causa della contrazione degli investimenti pubblicitari, cui è seguito, nel 2014, un calo del 3% nelle diffusioni. Una situazione di estrema fragilità, che ha permesso agli azionisti di Le Monde di acquistare il 65% del settimanale ad un prezzo di soli 13,4 milioni di euro.
Il giornale rinnoverà anche la formula, con una linea editoriale molto più incentrata sulle inchieste, cambierà anche il logo, e farà pagare le sue news online entro la fine di quest’anno. “Siamo convinti che la nostra nuova formula può tradursi con un ritorno ai benefici dal 2015”, ha commentato Jacqueline Volle, presidente del direttorio di Le Nouvel Observateur.
Per tagliare ulteriormente i costi, è inoltre prevista l’uscita volontaria di 36 giornalisti, che si concluderà a fine novembre e porterà la redazione a quota 157, con 115 redattori contro i 180 dello scorso anno.
Alessandra Aurilia
