Comprendere le infinite risorse del Creato e le sue potenzialità; salvaguardare e rispettare la natura e l’ambiente in cui viviamo; proiettarsi in avanti per studiare nuovi modi di correlazione tra uomo e tecnologia.
Sono i temi al centro dell’annuale Forum dell’Informazione cattolica, giunto alla sua decima edizione e partito ufficialmente stamane; un importante traguardo festeggiato nella città di Trento, circondati dalla suggestiva cornice delle Dolomiti. Dopo il preambolo inaugurale di ieri, nella “simbolica” quiete dei boschi della malga Costa Val Sella, oggi il via. Il tema scelto quest’anno, “Il Creato e le vie di comunicazione vecchie e nuove”, pone al centro dell’analisi proprio le montagne patrimonio dell’Unesco; un punto di partenza da cui ragionare per indagare sui diversi modi in cui può oggi articolarsi il rapporto tra comunicazione e natura: storico, ambientale, tecnologico, economico e religioso.
Dolomiti laboratorio sociale. Le montagne, infatti, hanno sempre rappresentato un elemento cruciale nella vita delle popolazioni; ecosistemi delicatissimi da tutelare per garantire la ricchezza delle comunità locali e dai quali dipende il futuro di chi vi dimora. Un punto d’osservazione che racchiude in sé tutti quegli elementi che sono l’essenza dell’uomo a contatto con la potenza del Creato; un prezioso microcosmo da trasferire in contesti più ampi e articolati, per riportarli ad una dimensione più “a misura d’individuo” ma che, a causa dell’inerzia e della superficialità delle società moderne, rischia di essere vanificato in breve tempo.
Per questo, studiare i diversi e nuovi modi con cui rapportarsi in maniera corretta con la realtà che ci circonda diventa un passaggio ineludibile; riprendere le cose buone del passato e attualizzarle alle sfide dell’uomo del terzo millennio.
Grandi nomi a Trento. La due giorni tridentina e il fitto programma di incontri hanno attirato nella città del Concilio oltre cento giornalisti di testate nazionali, regionali e locali nonché un ricco parterre di esperti nei diversi campi della conoscenza umana: geologi, ingegneri, architetti, storici. Tutti insieme per elaborare un nuovo architrave di sostenibilità su cui impostare la società del domani; tra loro Monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace; ma anche Leonardo Becchetti, vicedirettore dell’Osservatore Romano, il geologo Mario Tozzi, lo storico Franco Cardini, Witti Mitterer, cofondatrice dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e il presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Cesare Lasen.
Cinque le sessioni previste, proprio per sviscerare ogni piccolo grande aspetto: dai temi più religiosi a quelli tecnologici, dal ruolo commerciale e strategico delle vie di trasporto montane agli aspetti prettamente ambientali. Per una crescita sociale ed economica dell’umanità che sia davvero efficace ma, al tempo stesso, rispettosa dell’individuo.
Marcello Gelardini