A un giorno dalla scadenza ufficiale per la presentazione della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che delinea i confini contabili della manovra, i contorni diventano abbastanza chiari. Pensioni a quota 100 (da 62 a 64 anni), flat tax per le partite Iva, taglio Ires per le imprese che reinvestono gli utili in azienda (aliquota al 15%) e reddito di cittadinanza. Si conferma inoltre l’intenzione di fissare l’asticella del deficit appena sotto la soglia psicologica del 2%, all’1,9. E al contempo si ragiona della possibilità che nel corso dell’esame in parlamento il tetto venga rivisto ancora una volta al rialzo, salendo di qualche decimale fino a un massimo del 2,1-2,2%.
La ricerca delle coperture continua comunque a ampio raggio e Lega e 5 Stelle continuano a studiare il modo per poter mettere in campo le misure bandiera: pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza.
Nel dettaglio, la manovra pianifica le pensioni a quota 100, data dalla somma di età e anzianità contributiva. Ci saranno però dei paletti. Possibile che si stabiliscano un minimo di 36 anni di contributi e un taglio fino all’1,5% dell’assegno previdenziale.
La Legge di bilancio del 2019 sterilizzerà gli aumenti dell’Iva che sarebbero scattati a gennaio e introdurrà una flat tax del 15% per le partite Iva con ricavi fino a 65mila euro. Possibili sgravi Ires sugli utili reinvestiti dalle imprese.
Il reddito di cittadinanza dovrebbe scattare a marzo, ma già a gennaio sarebbe previsto l’adeguamento a 780 euro delle pensioni. L’accesso al nuovo meccanismo potrebbe essere basato sull’Isee, e non solo sul reddito.
I tecnici di Lega e M5S studiano anche la possibilità di un taglio lineare alle detrazioni fiscali. Quelle del 19% sulle spese mediche, gli interessi dei mutui per la prima casa e le spese universitarie potrebbero essere ridotte. Potrebbe aumentare invece la franchigia.
La Nota dovrà essere presentata domani. Poi il Documento programmatico di bilancio dovrà essere inviato alla Commissione europea e all’Eurogruppo, seguito a stretto giro dalla legge di Bilancio vera e propria. Che entro il 20 ottobre deve approdare in Parlamento per le modifiche. L’esame va concluso entro la fine dell’anno, pena l’esercizio provvisorio. Sono le prossime tappe del ciclo di bilancio, che ruota intorno alla prima manovra del governo gialloverde.