La vittoria del No al referendum e le conseguenti dimissioni di Matteo Renzi non hanno prodotto le reazioni dei mercati finanziari che molti temevano. “La vita in Italia va avanti anche dopo il Referendum, politicamente ed economicamente”, commentano in un report gli analisti di Banca Imi. La giornata post referendum registra, dunque, soltanto una certa volatilità sui listini, tra l’altro piuttosto contenuta.
A Milano la Borsa, dopo un’apertura in calo, ha recuperato guadagnando fino a un punto percentuale. L’indice FtseMib ha aperto a -1,7%, ma già intorno alle 10 era tornato in terreno positivo guadagnando l’1,4%. A registrare, invece, maggiori perdite è il comparto bancario: Monte dei Paschi in apertura va sotto di sette punti percentuali, ma poi ha recuperato fino al +2,26%. In rialzo pure gli altri titoli bancari come Intesa, Mediobanca e Ubi. Viaggiano in terreno positivo anche i principali listini europei: Londra +0,83%, Parigi +1,34%, Francoforte 1,88%.
Il termometro che in questi casi dà conto del giudizio dei mercati sulla nostra situazione è lo spread, vale a dire il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi: dopo un’iniziale impennata a 178 punti base, lo spread è calato a 165. Sul mercato dei cambi, invece, l’euro è in recupero sul dollaro, dopo aver toccato nella notte i minimi dal 2003 a quota 1,05. Ora la nostra moneta unica vale 1,064 dollari, in linea con i dati pre-voto.
A porre un freno alla possibile speculazione finanziaria ha anche contribuito, secondo molti analisti, l’esito positivo delle elezioni austriache di ieri, che si sono chiuse con la vittoria dell’europeista Alexander Van Der Bellen contro il populista Hofer.
Insomma, i mercati per ora danno fiducia all’Italia. Certo, già da oggi gli investitori si aspettano risposte certe dal nostro Paese. L’Italia dovrà garantire al più presto la governabilità, facendo chiarezza sul proprio futuro politico. Una prolungata instabilità, infatti, potrebbe far scappare gli investitori.