Le era stato asportato lo stomaco “per errore”, dopo una “diagnosi di tumore maligno” che si è rivelata “totalmente sbagliata”. È successo nel 2016 a una cinquantrenne, e per quell’operazione di gastrectomia totale non necessaria (secondo la Procura di Monza) sono finiti a processo due chirurghi dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Multimedica di Sesto San Giovanni. L’operazione le avrebbe provocato una “malattia certamente o probabilmente insanabile”, oltre alla perdita di un organo.
Il pm di Monza, Alessandro Pepè, ha disposto la citazione diretta a giudizio per lesioni colpose gravissime di due medici, in qualità rispettivamente di “primo” e “secondo” chirurgo dell’operazione. La prossima udienza del processo in corso a Monza, davanti al giudice Angela Colella, è fissata per il 17 settembre. L’avvocato della donna, Francesco Cioppa, ha evidenziato “insieme all’inaudita gravità del comportamento negligente mantenuto dagli imputati, l’incomprensibile ed inaccettabile indifferenza mostrata sia da questi, sia soprattutto dalla struttura sanitaria in cui questi operano ancora, nei confronti delle sorti della paziente e delle sofferenze a lei inferte”.