Si infiammano le polemiche, dopo il calcio di rigore negato alla Lazio dall’arbitro Giacomelli, nonostante l’utilizzo del Var, che ha invece sanzionato il successivo contatto tra Immobile e Burdisso. Nel posticipo della 16esima giornata di serie A i biancocelesti sono stati battuti in casa dal Torino per 3-1. A pesare proprio l’inferiorità numerica, originata dall’espulsione di Immobile. L’attaccante ora rischia due giornate di squalifica per “condotta violenta”.
La Lazio urla al complotto, anche perché il presunto torto arriva dopo i penalty che le erano stati assegnati contro sia nel derby con la Roma che con la Fiorentina. Dopo l’ennesimo episodio negativo, la squadra di Inzaghi sostiene che la Var dovrebbe essere utilizzata per porre fine agli errori e per prendere le decisioni migliori. “Minima interferenza, massimo beneficio”, scrive su Twitter la società. “È uno scandalo”, ribadisce la curva Nord, che ha deciso di abbandonare per protesta lo stadio nel corso del secondo tempo.
Amare anche le parole del direttore sportivo Igli Tare, dal momento che neppure il ricorso al Var ha consentito l’assegnazione di un rigore a favore, per il fallo di mano di Iago Falque sul cross di Immobile, poco prima dell’episodio da espulsione. “Noi vogliamo rispetto e chiarezza nell’interpretazione di questi episodi – tuona il dirigente biancoceleste – La Lazio è stata chiaramente danneggiata”.
Interpellato da Sky, anche il tecnico del Torino, l’ex laziale Sinisa Mihajlovic, ammette con sportività che il rigore poteva essere fischiato. Il serbo ha invece sdrammatizzato l’espulsione di Immobile: “Sembrava un bacio un po’ troppo violento…”.
Nonostante il polverone sollevato dalla Lazio, Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, continua a tracciare un bilancio positivo del Var dopo le prime sedici giornate di campionato. “Oggi si gioca e chi ha i piedi buoni non deve preoccuparsi che qualcuno gli faccia del male. Anche gli arbitri ora sono più tranquilli, possono prendere le decisioni serenamente”.