TORINO – Un bonus da 3mila euro lordi ai lavoratori che faranno un figlio o lo adotteranno nel 2024. È la cifra che Sparco, azienda torinese che produce abbigliamento tecnico per il motorsport, darà ai propri dipendenti per incentivare la natalità. Il progetto, denominato “Parental Policy”, fa parte di un piano aziendale che, a partire dal 2021, ha come obiettivo il miglioramento del welfare aziendale in vari ambiti, tra cui quello sociale ed economico.
La Sparco, che distribuisce prodotti in 80 paesi in tutto il mondo e ha realizzato la tuta del campione di Formula 1 Max Verstappen (Red Bull), ha fatturato nel 2022 un oltre 140 milioni di euro. Nell’azienda lavorano 1.700 dipendenti – di cui 800 in Italia – ed è presente anche in Tunisia, Stati Uniti e Spagna. “Ho avuto questa idea perché siamo un’azienda molto giovane con un’età media dei dipendenti sotto i 40 anni, di cui il 60% sono donne. Abbiamo appena depositato il nostro bilancio di sostenibilità e intendiamo implementare il nostro rating Esg”, spiega Niccolò Bellazzini, brand manager di Sparco e componente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda.
Il tasso di natalità nei Paesi Ue secondo Openpolis
Un tema, quello dell’incentivo alla natalità, di cui si discute molto nel nostro Paese. Stando agli ultimi dati, elaborati da Eurostat e distribuiti da Openpolis, fondazione indipendente che svolge attività di data journalism, l’Italia si posiziona ultima per tasso di natalità in Europa. A fronte di una media Ue di 9,1 nascite ogni mille abitanti nel biennio 2020-21, in Italia la quota si è fermata a 6,8, di circa due punti inferiore rispetto al dato generale.
La situazione delle nascite in Italia
Secondo Openpolis in 9 comuni italiani su 10 il tasso di natalità è più basso della media Ue. In alcune aree, come Trentino Alto-Adige, Campania e Sicilia, il numero delle nascite supera ampiamente la media nazionale. Sardegna e Liguria, invece, sono molto indietro. In particolare, in 20 province italiane la cifra raccolta si è attestata addirittura al di sotto della soglia europea. Si tratta di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Cagliari, Enna, Ferrara, Firenze, Forlì-Cesena, Grosseto, La Spezia, Lecce, Livorno, Massa-Carrara, Monza e Brianza, Perugia, Piacenza, Pistoia, Pordenone, Prato, Terni e Trieste. In generale, dunque, nell’89,3% dei comuni italiani il tasso di natalità rilevato nel 2020 è stato inferiore alla media europea.