CARBONIA – Su una ciminiera a 100 metri d’altezza per protestare contro il blocco degli impianti e chiedere soluzioni concrete al caro energia. È il gesto estremo di quattro lavoratori della Portovesme srl di Portoscuso, in provincia di Carbonia-Iglesias, secondo cui il gesto “non è un colpo di testa, ma un’azione a sostegno delle vertenze messe in atto dalla Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) e sindacati”. Gli operai hanno chiesto “un incontro urgente al ministero”.
Gli operai, che alle prime ore della mattina si sono asserragliati sulla ciminiera dell’impianto Kss, hanno spiegato che il loro è un atto per richiamare l’attenzione sul caro energia e sullo stop a tutti gli impianti della società, che metterebbe a rischio 1300 posti di lavoro.
Secondo i sindacati, la crisi energetica ha portato alla riduzione del lavoro degli impianti, spingendo l’azienda, a causa di “scelte poco attente”, ad aprire le procedure di cassa integrazione. Il gesto è scaturito durante l’assemblea permanente in atto nel piazzale dell’azienda del Sulcis, dove è stato messo in piedi un presidio.