L’emergenza Covid-19 fa sorgere nuove incertezze sull’istruzione, con scuole e università al momento ancora ufficialmente chiuse fino al 3 aprile. Dubbi in particolare sullo svolgimento degli esami di maturità: la didattica a distanza non consentirebbe il corretto svolgimento delle prove con una commissione composta da membri sia interni che esterni.
Mario Rusconi, leader nel Lazio dell’Associazione nazionale dei presidi, conferma in un’intervista al Messaggero che si valuta l’idea di commissioni composte da soli membri interni, con commissari che così conoscerebbero bene gli studenti e i programmi effettivamente svolti. Alcuni dirigenti scolastici del Piemonte avrebbero suggerito il rinvio degli esami a settembre. Ma per ora nessuna decisione è stata presa in merito.
Al via invece le discussioni delle lauree per via telematica, adottate in questi giorni da diverse università, incluse quelle di Siena e Bari. L’università di Roma Tre ha iniziato da ieri a utilizzare questo sistema, come racconta a Lumsanews Cristiana, neolaureata in Giurisprudenza: “La comunicazione a distanza mi ha consentito di ultimare la carriera universitaria senza interruzioni, ma si è sentita la mancanza di un contatto diretto con gli interlocutori e gli amici”.
Ma tra decisioni da prendere e altre già in atto, emerge l’ipotesi di una proroga alla chiusura degli istituti oltre il 3 aprile. Lo ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, in un’intervista disponibile sul sito del Corriere.
“Siamo pronti a prorogare la sospensione didattica, se necessario”, in quanto la chiusura di scuole e università ha funzionato e “ha evitato assieme ad altre misure di rendere più critica la situazione”. E aggiunge: “Nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del 3 aprile valuteremo la situazione”.
