Sul rapporto tra bioetica e comunicazione, nucleo centrale del nuovo Master che sta organizzando alla Lumsa, abbiamo intervistato la professoressa Laura Palazzani, vicepresidente vicario del Comitato nazionale di bioetica e docente alla Lumsa,
Che relazione c’è tra la bioetica e la comunicazione?
“Tutti i temi inerenti alla bioetica nascono dall’avanzamento del progresso scientifico e tecnologico e necessitano di essere comunicati ai cittadini affinché acquisiscano una consapevolezza critica dei problemi che stiamo vivendo nella nostra società. In questo senso bioetica e comunicazione sono strettamente collegate”.
Dopo l’esplosione del Covid, lei vede collegamenti con il tema della bioetica?
“Tantissimi, dalla scarsità delle risorse a disposizione, all’ordine di distribuzione dei vaccini, alla sperimentazione dei farmaci, al problema dell’isolamento dei pazienti. In questi due anni di pandemia è nata l’esigenza di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su queste problematiche, comunicandole in maniera efficace. Da qui sono partite diverse iniziative sul tema della comunicazione, che oggi è oggetto di studio sia del Comitato nazionale per la bioetica che del Consiglio superiore di sanità”.
Ha parlato delle priorità sulla distribuzione dei vaccini. Quali sono i maggiori problemi emersi?
“La domanda è stata: in quale ordine si distribuiscono i vaccini necessari per proteggersi dal covid? Il Ministero della Salute ha lavorato insieme al Comitato nazionale per decidere quali categorie devono essere vaccinate prima e quali dopo. È una scelta molto importante dal punto di vista etico perché gli ultimi a ricevere la somministrazione del farmaco anti-Covid sono al livello di probabilità i più esposti al contagio. Ritengo che questo tema non sia stato divulgato in modo sufficientemente efficace alla popolazione ed è quindi diventato oggetto della riflessione su bioetica e comunicazione”.
Perché c’è l’esigenza di un corso di studi su questo argomento?
“L’esigenza nasce dalla difficoltà di raggiungere dal punto di vista comunicativo tutti i cittadini rispetto ai temi molto complessi della bioetica”.
A quali professioni si rivolge?
“Il master intende formare coloro che avvertono la necessità di comunicare questa materia al pubblico. Mi riferisco in particolare ai giornalisti, che sono i protagonisti dell’informazione, e ai medici che, soprattutto di questi tempi, sono chiamati a comunicare non solo con i pazienti, ma in generale con il grande pubblico su temi che spesso hanno una rilevanza dal punto di vista bioetico”.