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Laura Boldrini all’Aquila. «I giovani devono rimanere e voglio contribuire per rendermi utile

di Francesca Polacco02 Luglio 2013
02 Luglio 2013

«Che cosa deve fare un giovane all’Aquila? Non ho dubbi, deve rimanere, perché quando c’è da rimettere in piedi un territorio dopo una tragedia ci sono più opportunità». Queste le parole della presidente della Camera, Laura Boldrini, ieri per la prima volta in visita istituzionale all’Aquila.
Ad accoglierla il sindaco Massimo Cialente e il prefetto Francesco Alecci, oltre ad altre autorità civili e militari. La visita della Boldrini è partita con l’incontro del Consiglio comunale e della giunta, durante la quale la presidente ha sottolineato la bellezza della nuova sala consiliare: «Uno sforzo di chi vuole ricominciare è portare dignità alle istituzioni, uno sforzo per dare ai cittadini un segnale chiaro». «Non c’è dubbio che il territorio si deve rimettere in piedi e questa sfida deve rappresentare il simbolo per il Paese. In tal senso bisogna unire le forze e uscire dai personalismi», ha continuato con forza Laura Boldrini, richiamando l’attenzione sulla necessità di «motivare i singoli a mettersi a disposizione del bene comune» ed elogiando l’operato del sindaco Cialente che continuamente «propone soluzioni al governo e che non si è arreso anche ricorrendo ad atti eclatanti».
Ordine del giorno sulle calamità naturali. Durante la riunione del Consiglio, inoltre, è stata annunciata una proposta di ordine del giorno alla Camera affinché il governo pressi l’Europa per escludere dal conteggio del debito pubblico gli interventi sulle calamità naturali come il sisma aquilano. «Mi atterrò alle mie prerogative, spetta poi ai deputati difendere il proprio territorio», ha commentato la terza carica dello Stato su questa opportunità.
Infine, il primo cittadino le ha donato un ciondolo d’oro con la riproduzione del rosone della Basilica di Collemaggio, che la presidente ha subito messo al collo.
Cialente, «Dal 2014 senza fondi». Non è mancata, ovviamente, la sottolineatura polemica di Cialente sulla mancanza di fondi, a partire dal 2014, per la ricostruzione: «Abbiamo ottenuto con fatica un miliardo e duecentomila euro per sei anni e questo risolve il problema per il 2013, ma non c’è nulla dal 2014 fino al 2019, quindi il nostro cronoprogramma per ricostruire è vuoto». E, rivolgendosi ancora alla presidente della Camera, ha fatto presente la sua istanza, che poi è l’istanza dell’intera città, affinché se ne faccia portavoce con il governo: «Abbiamo l’impressione che la vicenda dell’Aquila sia stata collocata in un punto molto basso dell’agenda di governo viste le grandi questioni sul tappeto come quelle dell’Imu e dell’Ilva».
Poi, la visita è continuata nei luoghi maggiormente colpiti dal terremoto del 2009 e dove c’è stato il maggior numero di vittime, perché la Boldrini vedesse con i suoi occhi il degrado e la spettralità del centro storico.
Un cittadino alla Boldrini, «Dia una mano al nostro sindaco». «Dia una mano al nostro sindaco», così un cittadino davanti alla Prefettura, rivolgendosi alla presidente, che ha replicato: «Il sindaco sta facendo bene. Da parte mia c’è il desiderio di ascoltare le istanze della popolazione e contribuire per rendermi utile».

 Francesca Polacco

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