L’attacco avvenuto ieri pomeriggio ai danni di un autobus di pellegrini cristiani sud coreani nei pressi di Taba, nella penisola del Sinai, al confine tra Egitto e Israele, è stato rivendicato dal gruppo jihadista Ansar Bait Al Maqdis, “I Sostenitori della Santa Casa (Gerusalemme)”. L’attentato, il primo contro stranieri da quando l’esercito è al potere in Egitto al posto dell’ex presidente Morsi, ha causato la morte di quattro persone, tra questi l’autista egiziano, e ferito i restanti 29 passeggeri, di cui quindici versano ora in gravi condizioni e trasportati d’urgenza all’ospedale della città portuale israeliana di Eilat .
Jean Antoine di Craft Tours, la compagnia organizzatrice del tour turistico dei 31 membri della Chiesa cristiana della provincia meridionale di Jincheon, ha dichiarato ad Al Jazeera che molto probabilmente la bomba è stata posizionata sotto il sedile dell’autista durante la notte, mentre era parcheggiato nelle vicinanze del monastero di Santa Cristina, nei pressi del monte Sinai, luogo di provenienza del pullman.
Immediata la reazione del governo sud coreano appena appresa la notizia: “Condanniamo categoricamente l’attacco terroristico contro il bus dei pellegrini. È un atto deplorevole e il governo sud coreano si impegna a collaborare con l’Egitto per catturare i responsabili dell’attacco”, queste le parole del ministro degli Esteri, Cho Tai-young.
Il ministro del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, si è mostrato costernato per quanto successo e ha dichiarato: “Spero che si tratti di un incidente isolato e che non si ripeta più. Mi sto assicurando che il resto del paese sia al sicuro. Quanto accaduto potrebbe accadere in ogni parte del mondo”.
Ansar Bait Al Maqdis è un gruppo integralista islamico che conta tra le sue fila circa duemila uomini, operanti principalmente nella regione del Sinai. Obiettivo del gruppo è quello di ottenere la secessione della regione del Sinai dall’Egitto e costituire un califfato unito alla Palestina. Uno dei motivi principali del separatismo propagandato dagli integralisti islamici è la forte impronta laica che caratterizzerà il prossimo futuro del paese, visto il ruolo centrale che rivestirà, alla guida del governo al Cairo, il generale dell’esercito egiziano, Al – Sisi.