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L’Associazione Stampa Estera compie 100 anni Alemanno: «giudizi della stampa estera, anche se sono severi, sono disincantati e fuori dalle parti»

di Leonardo Rossi27 Settembre 2012
27 Settembre 2012

L’associazione della stampa estera in Italia festeggia 100 anni. Per l’occasione all’Ara Pacis è stata inaugurata una mostra intitolata “L’Italia vista dal mondo”: una raccolta di fotografie simbolo per la storia nazionale, insieme a documenti e pagine dei più importanti giornali internazionali.
Tra le immagini esposte ci sono ritratti di uomini politici, di cultura, del mondo della moda, della scienza e dello sport, come Giorgio Napolitano, Giulio Andreotti, Romano Prodi, Mario Monicelli, Ennio Morricone, Roberto Benigni, Dario Fo, Umberto Eco, Umberto Veronesi, Valentino e Giorgio Armani, Michael Schumacher e Francesco Totti.
Ma anche istantanee di momenti di cronaca, come i funerali di Giovanni Paolo II o gli sbarchi in massa degli immigrati albanesi sulle coste pugliesi. In più tante prime pagine della storia passata e recente del Paese, con particolare attenzione a quelle del rapimento Moro e della caduta del Governo di Silvio Berlusconi.
Gli inviati esteri, dal primo giorno di apertura della mostra, si sono confrontati più volte con il pubblico su tematiche attuali grazie a delle tavole rotonde aperte a tutti. Uno tra gli incontri più significativi è stato quello dedicato al lavoro del giornalista, tra racconto dell´attualità e responsabilità come fonte storica per il futuro.
«Quanto sono attendibili e affidabili le nostre informazioni? E il giornalista deve raccontare il fatto o cercare la verità dietro il fatto?». Queste e altre sono state le domande provocatorie, che Domeneque Rossend, giornalista de El Periodico, ha fatto ai colleghi.
«È esattamente questo il problema – ha risposto il professor Vanni, storico – bisogna ricordare che la realtà è soggettiva, ed è necessario trovare le chiavi per interpretare la realtà».
«I falsi però – ha aggiunto il prof Vanni – servono per richiamare e rappresentare un periodo storico. Si prenda il caso dei falsi fotografici: sono stati funzionali per evidenziare lo stato di un’epoca».  Karima Moual, giornalista del Sole24ore, ha aggiunto: «oggi è necessario rimanere all’informazione di base». «Bisogna far parlare i diretti interessati» ha concluso la giornalista. «Ci vuole responsabilità nel raccontare le storie». Sempre rispondendo alla domanda del giornalista spagnolo il prof Luigi Migliorini, storico moderno, ha osservato provocatoriamente: «noi siamo abituati alla bugia». «Siamo arrivati all’idea che quello che dice il giornalista sia la verità – ha continuato -, dovremmo abituarci all’idea che sia un punto di vista soggettivo». Riguardo alla credibilità dei quotidiani: «il pezzo più credibile di un giornale è quello dove il lato soggettivo è più palese». «Sono convinto – ha concluso – che il web sia una risorsa entusiasmante, perché sono una possibilità in più per la verità e anche per le menzogne».
Il sindaco Gianni Alemanno, intervenuto alla cerimonia inaugurale della mostra ha detto:«al giorno d’oggi è sempre più importante che i popoli e le opinioni pubbliche si conoscano. La Stampa estera è il ponte per fare tutto ciò».
«Vi chiedo indulgenza- ha concluso Alemanno scherzando con i giornalisti- se la città non fornisce le performance desiderate. I pregiudizi ci sono sempre ma facendo un confronto sono più forti quelli della stampa italiana nei confronti del nostro stesso Paese. I giudizi della stampa estera, anche se sono severi, sono disincantati e fuori dalle parti».

 

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