La protesta dei “100 autori”, che ha molte firme illustri tra cui Paolo Virzì,Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio e Francesco Bruni lo sceneggiatore di Montalbano, vuole portare alla luce l’abbandono della Casa del Cinema che ha al giorno d’oggi una direzione “vecchia e una programmazione scadente”. La Casa del Cinema ha come sede un enorme villino di fine ottocento, di proprietà comunale, situato nel parco di Villa Borghese a due passi da Via Veneto. Tra le varie accuse nella lettera presentata al sindaco Marino, sono state pronunciate parole molto forti come:”il villino ormai è un cronicario malinconico senza spinte propulsive, con una direzione ormai scaduta da tempo e in prorogatio”.
Di contro si fanno largo in altre parti della città iniziative più dinamiche come quella del Kino: un format gestionale nato al Pigneto, sbarcato prima a Berlino e poi a Monti, che riesce a mettere insieme buon cinema, attrattività e un sostenuto rientro economico.
Invece nella Casa del Cinema, stando alla lettera, le proposte innovative e concrete dei 100 autori per il suo rilancio giacciono protocollate ma inerti all’assessorato competente:il desiderio sarebbe quello di farla diventare un luogo pieno di ragazzi, dove i bei film si possono guardare e imparare a fare, dove i giovani creativi possano iniziare un percorso professionale. Si dovrebbe cominciare rimettendo in piedi la videoteca smantellata e mettendola in comunicazione con le Biblioteche, l’Istituto Luce, l’archivio Rai e il centro Sperimentale. Infine il regista di “ Quale amore” Maurizio Sciarra esprime la necessità di una sinergia con gli Istituti culturali stranieri.
Stefania Fava