Promuovere il dibattito sulle tematiche ambientali, ma anche avvicinare la comunità scientifica agli operatori della comunicazione per intensificare il dialogo tra questi due mondi troppo spesso separati. È stato questo l’obiettivo dell’ XI forum dell’informazione cattolica per la custodia del creato, svoltosi a L’Aquila dal 19 al 21 giugno e organizzato dall’associazione di giornalismo ambientale Greenaccord. Solido fulcro dell’agenda del convegno – caratterizzato da numerosi interventi di esperti del settore ambientale e giornalisti vaticanisti – l’aspetto rivoluzionario dell’enciclica “verde” di papa Francesco.
«Abbiamo scelto il capoluogo abruzzese – ha detto Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord – perché rappresenta un territorio ferito e il nostro impegno é volto a sanare le piaghe che il sisma di sei anni fa ha inferto non solo sulle case ma anche sulle persone. Vorremmo contribuire a ricostruire il tessuto umano. Il futuro della terra e dei suoi abitanti passa per la tutela dei territori, delle materie prime che producono e delle comunitá locali che in essi vivono».
Tra le iniziative presentate nel corso del forum, il progetto delle “mamme volanti di Castenedolo”, dieci donne impegnate in una serie di interventi volti a denunciare il degrado del territorio della provincia di Brescia e del piccolo centro di Castenedolo.
«Diciamo basta alla devastazione del nostro suolo. Solo nel comune di Montechiari ci sono 16 discariche in pochissimi chilometri quadrati – ha detto una delle mamme -. Viviamo in quella che ormai è la “terra dei buchi”. Le cave riempite di rifiuti, i cantieri della Tav, gli inceneritori sparsi su tutto il territorio hanno ormai distrutto la bellezza delle nostre campagne un tempo fertili».
Nel corso del suo intervento al forum della stampa cattolica il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, ha annunciato che nel giro di tre anni la città riavrà il suo centro storico. «Ci siamo resi conto dell’importanza delle nostre piazze e dei nostri luoghi – ha detto il sindaco -nel momento in cui li abbiamo persi. Sono 800 le famiglie che hanno abbandonato la città dopo il sisma, ma ci auspichiamo di riportare presto i cittadini nelle loro case».
Intanto, dal centro a quasi tutta la periferia, sono le gru e i cantieri a farla da padrone. La zona rossa è ancora inaccessibile, lungo Corso Vittorio Emanuele non c’è traccia di attività commerciali. Solo macerie, ma anche qualche palazzo da poco ristrutturato e tanti giovani nelle poche gelaterie aperte, a testimoniare che il verde capoluogo, ferito a morte sei anni fa, potrà nuovamente rinascere, più forte di prima.
Valerio Dardanelli
Samantha De Martin