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HomeCultura Lanciata “Solar Orbiter”, la missione della Nasa per nuovi studi sul Sole

Parte "Solar Orbiter"
La missione della Nasa
per nuovi studi sul Sole

Il lancio all'alba da Cape Canaveral

Scatterà immagini delle regioni polari

di Massimiliano Cassano10 Febbraio 2020
10 Febbraio 2020

An undated handout image made available by ESA shows an illustration of ESA's (European Space Agency's) Solar Orbiter spacecraft against the backdrop of an image of the Sun (issued 09 February 2020). Solar Orbiter will capture the very first images of the Sun's polar regions. These images will provide key insights into the poorly-understood magnetic environment there, which helps drive the Sun's 11-year cycle and its periodic outpouring of solar storms. NASA is targeting 04:03 UTC on 10 February 2020 for the launch of Solar Orbiter, an international collaborative mission between ESA and NASA. The spacecraft will launch on a United Launch Alliance Atlas V 411 rocket from Space Launch Complex 41 at Cape Canaveral Air Force Station (CCAFS) in Florida, USA. ANSA/ESA/ATG MediaLab HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Il Sole così come non l’abbiamo mai visto. La sonda europea Solar Orbiter, diretta verso la nostra stella, è stata lanciata questa mattina alle 5 dalla base americana di Cape Canaveral con un razzo Atlas 5. Inizia così la missione più ambiziosa mai organizzata diretta al sole, realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e condotta in collaborazione con la Nasa.

Il lancio è perfettamente riuscito, dopo che nei giorni scorsi il “conto alla rovescia” era stato già interrotto per due volte. Prevista inizialmente per il 6 febbraio, infatti, la missione era stato rinviato di 24 ore per un problema tecnico al sistema di Terra e, successivamente, per le condizioni meteorologiche sfavorevoli.

La Nasa aveva fissato la dead line della missione il 26 febbraio: solo fino ad allora l’allineamento di Terra e Venere avrebbe permesso di indirizzare la sonda verso la sua orbita definitiva, a soli 42 milioni di chilometri dalla nostra stella. La missione è destinata a catturare le prime immagini in assoluto delle regioni polari del Sole e a fornire dati preziosi per studiarne il campo magnetico, che scandisce l’attività solare in cicli di 11 anni e scatena violente tempeste, i cui effetti sulla Terra possono provocare bellissime aurore polari oppure danni a satelliti, comunicazioni radio, Gps e reti elettriche.

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