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Lampedusa, un anno dopo. L’isola ricorda la più grave tragedia marittima del Mediterraneo (366 morti). Contestato Schulz

di Giulia Lucchini03 Ottobre 2014
03 Ottobre 2014

lampedusa-commemorazione

Un anno fa, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre, al largo di Lampedusa affondava un’imbarcazione libica carica di migranti, provocando la morte di 366 persone. Il peschereccio era salpato dal porto di Misurata e aveva a bordo persone provenienti dall’Eritrea, dal Ghana, dalla Somalia, dall’Etiopia e dalla Tunisia. Fu una torcia infuocata caduta in una pozza di gasolio che provocò il naufragio e da quel disastro nacque ufficialmente l’operazione Mare Nostrum.

E’ passato un anno dalla più grave tragedia marittima del Mediterraneo. E in occasione dell’anniversario l’isola di Lampedusa ricorda oggi la strage di innocenti con una cerimonia interreligiosa di commemorazione insieme ai superstiti del naufragio, ai familiari delle vittime e alle istituzioni. A Lampedusa si celebra così la prima “Giornata dell’accoglienza e della memoria” e nel frattempo a Bruxelles si chiede l’istituzione ufficiale di una giornata che ricordi tutte le tragedie che si sono consumate nel Mediterraneo.

All’aeroporto di Lampedusa si terrà un incontro con il presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro dell’interno Angelino Alfano, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea Federica Mogherini e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. E proprio ieri Schulz ha ammesso che “l’Italia fa e fa molto, mentre l’Europa fa poco”, invitando poi gli stati membri dell’Unione Europea ad affrontare il problema dell’immigrazione, poiché “l’operazione Triton- la futura missione europea che partirà a novembre- non è sufficiente. Bisogna combattere le cause che provocano le immigrazioni e per farlo servono soldi e bisogna avere una migliore ripartizione dei profughi nell’Unione Europea. Serve una regola che tuteli le persone perseguitate, una tutela temporanea per quelli che scappano da crisi come quella siriana e un diritto di migrazione europeo”. Oggi però Schulz è stato fortemente contestato dai rappresentanti del centro sociale dell’isola: “Vi dovevate vergognare. I colpevoli di questa strage siete voi”.

Così l’Europa commemora i morti, ma allo stesso tempo le risorse per evitare ulteriori tragedie continuano ad essere inadeguate. E negli ultimi mesi il numero delle vittime è cresciuto in modo impressionante. Purtroppo infatti anche oggi, nella “Giornata dell’accoglienza e della memoria”, è avvenuto l’ennesimo naufragio di migranti avvenuto nel Mediterraneo, a Garabouli in Libia. Un’imbarcazione con a bordo 180 persone, tutti profughi subsahariani si è ribaltata. Sono state salvate ottanta persone, ma decine sarebbero disperse stando alle testimonianze dei sopravvissuti.

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