L’America si prepara ad affrontare il voto più incerto della sua storia recente. Il testa a testa tra il democratico Barack Obama e il repubblicano Mitt Romney che ha caratterizzato l’ultimo mese di campagna elettorale, quello seguito al primo faccia a faccia in Tv (vinto da Romney), è arrivato fino alla vigilia dell’election day. La lotta per accaparrarsi gli ultimi voti in bilico negli stati chiave ha spinto i due candidati ad una maratona record: otto stati visitati in poco più di 24ore per un totale di 14 manifestazioni elettorali. Romney, che ieri ha tenuto la sua ultima tappa in Iowa, oggi ha iniziato il tour decisivo in Ohio, lo stato che insieme a New Hampshire e Iowa deciderà il quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti. E ieri intanto è arrivata anche l’ultima gaffe del repubblicano che ha parlato di una possibile rielezione del presidente, correggendo poi il tiro spiegando che “è possibile, ma non probabile”.
Sempre ieri, è toccato ad Obama visitare il piccolo stato americano che per il complesso sistema elettorale, elegge solo quattro grandi elettori ma si è sempre dimostrato decisivo. Qui il testa a testa è certificato da tutti i sondaggi, l’ultimo dei quali dà i due sfidanti fermi al 47 per cento. Obama ha avuto al suo fianco un testimonial di eccezione, l’ex presidente Bill Clinton che in queste ultime frenetiche battute della campagna elettorale si è speso molto per aiutare l’ex avversario della moglie. Intanto il presidente, che in Ohio è dato in vantaggio di due punti e in Iowa di cinque, incassa l’appoggio di vip e celebrità: Con lui si sono schierati 181 sostenitori tra attori, musicisti, scrittori, atleti, sindaci e membri del Congresso, che hanno prestato il proprio volto e la propria notorietà attraverso messaggi di appoggio ad Obama. Fra loro ci sono Lady Gaga, Billie Jean King, Jay-Z, Crosby, Stills e Nash, Samuel L. Jackson. Sabato scorso Stevie Wonder ha regalato un concerto inatteso agli elettori in fila per l’early vote a Cleveland. Samuel L. Jackson, Anne Hathaway e Scarlett Johansson hanno invece partecipato alla campagna a favore di Obama con messaggi trasmessi da diverse stazioni radio.
Nel frattempo sono già 30 milioni gli americani che si sono recati alle urne in 34 Stati, grazie al sistema dell’ early vote, il voto anticipato, possibile sia di persona che per posta. Occhi puntati sulla Florida dove sembra profilarsi un’empasse simile a quella avvenuta durante la campagna elettorale che vide protagonista George W Bush e Al Gore. Campagna decisa proprio dal conteggio delle schede In Florida. Gli elettori dello Stato meridionale sono incappati in una serie di problemi tecnici che hanno impedito a molti di votare entro sabato. Il Partito democratico ha presentato una denuncia per i lunghi ritardi subiti da alcuni elettori che alla fine, nonostante le ore d’attesa, non sono riusciti a votare. Un giudice ha accolto la richiesta in una sola contea, dove sabato un seggio elettorale era rimasto chiuso per alcune ore a causa di un allarme bomba. Intanto però, due colossi editoriali come Wall Street Journal e Financial Times danno in vantaggio Obama. Ma tutto è ancora possibile.
Carlo Di Foggia