I pasti confezionati durante l’intero anno dall’associazione RomAmor superano le 32mila unità. Il gruppo di volontari è autofinanziato e per l’approvvigionamento dei viveri si avvale degli aiuti del Banco Alimentare del Lazio, della Comunità di S. Egidio, dei panifici, dei mercati e supermercati di zona e di altri occasionali donatori.
Dino Impagliazzo è il presidente della Onlus e, nonostante la veneranda età di 89 anni, si occupa ancora di volontariato.
Quando è iniziata questa attività?
Da oltre dieci anni porto da mangiare alle persone che vivono per strada. La nostra associazione ha quasi cento volontari. Per quattro giorni a settimana preparano e distribuiscono duecento pasti alla stazione Tuscolana e Ostiense, il sabato anche sotto il porticato di San Pietro.
Quanto persone beneficiano del vostro servizio?
La popolazione è stanziale. In questo periodo ce n’è un po’ di meno perché hanno aperto alcuni centri di accoglienza, qualcuno di loro per non perdere il posto in cui dorme non viene a mangiare.
Abbiamo provato a chiamare il numero di emergenza per trovare un letto dove dormire, ma oggi non c’era posto.
I letti che ha riservato il Comune sono molto pochi rispetto alle esigenze della gente che vive per strada. Quando metti a disposizione 200-300 posti non è sufficiente, perché qui a Roma ci saranno almeno mille persone che hanno bisogno di un posto.
Voi avete modo di mettere qualche posto a disposizione?
La nostra associazione non ha sovvenzioni da nessuno. Possiamo solo dare da mangiare, vestire e coperte. Per quanto riguarda gli alloggi devono essere le istituzioni pubbliche ad intervenire, i privati non hanno questo tipo di strutture.