Non c’è pace per Angela Merkel: la Cancelliera tedesca ha passato gli ultimi giorni a prendere – discretamente, come nel suo stile – le distanze da altri politici in qualche modo collegati a lei. Dopo la gaffe (voluta) di Silvio Berlusconi, suo “collega” nel Partito Popolare Europeo, circa un presunto negazionismo dei crimini nazisti da parte dei tedeschi, è ora l’ex Cancelliere socialdemocratico (e suo predecessore a Berlino) Gerhard Schröder a mettere in imbarazzo la donna più potente d’Europa.
L’abbraccio con Putin. Ad essere risultato indigesto al governo e a moltissimi cittadini tedeschi è stato un abbraccio molto espansivo tra Schröder ed il Presidente russo Vladimir Putin in occasione dell’affollata festa a San Pietroburgo per il 70° compleanno dell’ex leader tedesco, che poche settimane dopo aver perso le elezioni del 2005 contro Angela Merkel ha trovato un ottimo impiego come presidente del consiglio di sorveglianza di Nord Stream, lo strategico gasdotto diretto tra Russia e Germania attraverso il mar Baltico – bypassando così le tradizionali pipeline ucraine – che lui stesso aveva precedentemente approvato.
Pane e acqua contro caviale e champagne. Che Schröder, anche nei suoi anni in carica, amasse la bella vita è noto – del resto è al suo quarto matrimonio – ma questa volta sembra aver davvero esagerato, data la crisi ucraina e soprattutto il recente sequestro di tredici osservatori dell’Osce – quattro sono tedeschi – da parte delle milizie filorusse. «Mentre i nostri ragazzi sono a pane ed acqua in prigionia, Schröder festeggia con caviale e champagne», ha attaccato il segretario generale della Csu, Andreas Scheuer. Pesante anche il giudizio dei Verdi, che con Volker Beck hanno stigmatizzato la sua «identificazione senza sfumature con un despota».
L’imbarazzo della Merkel e della Spd. Più articolata la posizione del partito di governo, la Cdu: se la Cancelliera Merkel si limita a far filtrare che «Schröder non rappresenta il governo tedesco ed ha notoriamente lasciato da tempo la politica attiva», il vice capogruppo cristiano-democratico al Parlamento federale (Bundestag) Andreas Schockenhoff ha invece attaccato apertamente la politica di Putin, definita «opposta a quella della Germania e tesa alla destabilizzazione dell’Unione europea e dell’Ucraina». Critica forse un po’ strumentale, dal momento che alla festa di Schröder era presente anche il portavoce per la politica estera della Cdu, Philipp Missfelder. Solo i socialdemocratici provano ad intravedere qualcosa di positivo nella gaffe di Schröder: «Sono sicuro che l’ex Cancelliere abbia chiesto a Putin un forte impegno per la liberazione degli ostaggi», ha affermato senza troppa convinzione il capogruppo al Bundestag Thomas Opperman.
I meriti di Schröder. Vincitore delle elezioni del 1998 e del 2002, e Cancelliere dal 1998 al 2005, il socialdemocratico Gerhard Schröder ha l’indubbio merito di aver modernizzato il suo partito – liberandolo dal dogma del sindacalismo a oltranza su cui era fermo il suo rivale Oskar Lafontaine, poi fondatore del partito di ultrasinistra Linke – Nei suoi sette anni di governo, lanciando il programma “Agenda 2010”, Schröder ha poi attuato riforme coraggiose e impopolari – prima tra tutte quella del lavoro, che probabilmente gli è costata il successo alle elezioni successive – che hanno fatto uscire la Germania dalla recessione in cui era precipitata intorno al 2000, gettando i presupposti per la sua attuale supremazia economica su tutta l’Europa.
Di Alessandro Testa