Dove va il calcio, o meglio: che percorso ha fatto? Perché tra vittorie e sconfitte che animano i sentimenti dei tifosi dei grandi club, ci sono le anche le storie personali dei protagonisti e delle giovani promesse, anche fuori dal campo. È anche il caso delle vicende che hanno macchiato il calcio, alimentando un mondo parallelo caratterizzato da corruzione e debiti.
A raccontare una zona nera del calcio è il regista Vincenzo Marra, con la pellicola ‘La volta buona’, già presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione parallela di Alice nella città, che sbarcherà nelle sale italiane dal 12 marzo.
Bartolomeo, interpretato da Massimo Ghini, è un procuratore sportivo, ormai senza speranze e pieno di debiti: il vizio del gioco d’azzardo gli ha fatto perdere tanti soldi e occasioni. Ora passa le giornate nei campetti di periferia, sperando di individuare il nuovo Maradona.
La svolta nella vita monotona del procuratore arriva dall’amico Bruno (Max Tortora), che lo invita in Uruguay per conoscere un baby talento, Pablito (interpretato dall’argentino 11enne Ramiro Garcia, che gioca nella Roma Calcio a 5). Potrebbe essere una promessa nel calcio italiano e Bartolomeo è deciso a portarlo in Italia. La vicenda, però, si complica: Pablito ha problemi di salute e il suo futuro calcistico è a rischio.
La storia, ricca di allegorie, è dominata da un senso di frustrazione vissuta da ciascun personaggio che vede morire le proprie speranze. Ma è anche un tributo a un grande del cinema italiano, come spiega lo stesso Marra: “Questo film è in parte dedicato a Mario Monicelli, che dopo aver visto due miei documentari a Napoli ha creduto nel sottoscritto prima di tutti. Così quando ho saputo della sua morte di getto ho scritto questa storia, pensando di fargli un doveroso omaggio”.