Il risultato delle elezioni in Italia spaventa la comunità scientifica. È la conclusione a cui giunge la rivista Science, che ha analizzato la vittoria di Movimento Cinque Stelle e Lega dopo il 4 marzo. Negli ultimi anni infatti le due formazioni politiche si sono distinte, oltre che per le loro posizioni populiste, per un atteggiamento ostile rispetto alla scienza. Basti pensare al dibattito creatosi attorno ai vaccini obbligatori.
Adesso che si contendono la guida del Paese, nonostante le decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella non siano ancora pronosticabili, si inizia a parlare di programmi di governo. La situazione di sostanziale incertezza che sta attraversando l’Italia, però, è già sufficiente a destare preoccupazione. “La comunità scientifica farà sentire la sua voce – ha spiegato alla rivista Maria Chiara Carrozza, professoressa di bioingegneria industriale alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e deputata uscente per il Pd – e non permetterà la formazione di un governo antiscientifico”.
Il programma di un eventuale governo di larghe intese sarà un compromesso tra quelli dei singoli partiti. Ma in campagna elettorale i temi scientifici non hanno trovato moltissimo spazio. L’unico tema che è stato discusso, non senza polemiche, è stato quello dei vaccini. A tal proposito la coalizione di centrodestra ha promesso alle famiglie una maggiore libertà di scelta nelle questioni di salute. Mentre i Cinque Stelle hanno spinto per raccomandare i vaccini, senza imporli. Il Movimento si è anche concentrato sull’ambiente, proponendo il divieto della coltivazione di organismi geneticamente modificati. A fronte di un “generico” impegno del centrodestra a favore della ricerca.
Recentemente il candidato premier pentastellato Luigi Di Maio ha dichiarato che non c’è posto per posizioni antiscientifiche in un movimento che aspira a governare l’Italia. Per dare un segnale in questo senso, sono stati inseriti l’oncologo Armando Bertolazzi e la ricercatrice Alessandra Pesce nel suo “governo ombra”.