Le varianti Covid stanno accelerando la diffusione del virus in Italia. È quanto emerge dal vertice di ieri sera tra il presidente del Consiglio Mario Draghi, i ministri e gli esperti del Comitato tecnico scientifico e dell’Istituto superiore di sanità.
Oltre il 30% delle infezioni in Italia è dovuto alla variante inglese e a metà marzo sarà predominante in tutto il Paese. È critica la situazione nel bresciano, diventata zona “arancione rafforzata” insieme a 14 comuni dell’Emilia Romagna. Il tasso di positività nazionale è sceso al 4,4%, ma l’ultimo bollettino riporta 356 decessi: 82 in più rispetto al gorno prima. In Molise la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid-19 in terapia intensiva, rispetto al totale di quelli disponibili, è del 38%. Il presidente della Regione Donato Toma chiederà al ministero della Difesa l’intervento dell’Esercito per l’attivazione in emergenza di almeno dieci posti letto di terapia intensiva Covid negli ospedali della regione.
Il premier Draghi punta su un nuovo decreto che dovrà sostituire il dpcm firmato da Giuseppe Conte in scadenza il 5 marzo. L’idea è quella di coinvolgere il Parlamento, ma i dati allarmanti potrebbero spingere il capo dell’esecutivo ad utilizzare la formula del dpcm come il suo predecessore. In ogni caso, prima di varare un nuovo provvedimento, si attende il monitoraggio di venerdì prossimo. Oggi alle 17 il ministro della Salute Roberto Speranza comunicherà alla Camera le nuove misure per il contrasto della pandemia. Si andrà molto probabilmente verso un rinvio delle aperture di palestre e ristoranti in orario serale.
Prosegue la campagna di vaccinazione nel paese anche se l’Unione europea corre il rischio di un nuovo taglio delle dosi del vaccino AstraZeneca. “Non siamo ancora in grado di fornire previsioni dettagliate per il secondo trimestre” dichiara l’azienda anglo-svedese che ribadisce il suo “obiettivo di consegnare all’Italia più di 20 milioni di dosi”.