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HomeCronaca La svolta della Cei: cambiano le preghiere del “Padre Nostro” e del “Gloria”

La svolta della Cei
Cambiano il Gloria
e il Padre Nostro

La revisione avviata già nel 2002

interessa due differenti passaggi

di Marco Valentini16 Novembre 2018
16 Novembre 2018

Papa Francesco alla finestra del suo ufficio durante l'Angelus di oggi in piazza San Pietro. Città del Vaticano, 17 settembre 2017. ANSA/ L'OSSERVATORE ROMANO +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Cambiano le preghiere del “Padre Nostro” e del “Gloria”. Il testo della nuova edizione del Messale Romano sarà sottoposto alla Santa Sede “per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore la nuova versione “Non abbandonarci alla tentazione” del Padre Nostro e dell’inizio del Gloria, “Pace in terra agli uomini amati dal Signore”. A comunicarlo la Cei, al termine dell’assemblea generale dei vescovi.

Il lavoro di revisione, svolto da vescovi ed esperti, proseguiva dal 2002 e nell’ultimo periodo era stata fortemente auspicata la conclusione da Papa Francesco. La frase “Non ci indurre in tentazione” rischiava di presentare Dio come una figura perversa, quasi che fosse lo stesso Dio l’autore della tentazione, ed è questa la ragione che ha spinto verso il cambiamento.

L’incipit del Gloria “pace in terra agli uomini di buona volontà” indicava che Dio ama gli uomini oltre le frontiere cristiane. Con la nuova versione si vuole sottolineare che Dio ama tutta l’umanità, tenendo fermo comunque il messaggio inclusivo.

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