KIEV – “Pronto a negoziati diretti” con Vladimir Putin. È quanto affermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo a una domanda del giornalista britannico Piers Morgan, in un’intervista pubblicata su Youtube. Il leader ha quindi aggiunto che avrebbe accettato una “riunione con quattro partecipanti”, senza tuttavia precisare quali fossero, sebbene nei giorni scorsi avesse avanzato l’ipotesi di trattative con la Russia, insieme a Stati Uniti e Unione europea. “Se questa è l’unica opzione per portare la pace ai cittadini e a non perdere vite, sicuramente opteremo per questa scelta”, ha poi aggiunto.
In una conferenza stampa a margine dell’incontro con la sua omologa moldava, Maia Sandu, arrivata stamani a Kiev per una visita, il presidente ucraino ha poi dichiarato di essere pronto a ricevere “investimenti di aziende americane” nelle terre rare ucraine, dopo che il presidente americano Donald Trump ha affermato di voler scambiare gli aiuti Usa contro quel tipo di materia prima. “Vorrei che le aziende americane sviluppassero qui questo settore”, ha detto Zelensky in conferenza stampa, aggiungendo di aver già parlato dello sfruttamento delle terre rare ucraine con il presidente degli Stati Uniti.
Per il Cremlino Zelensky ha “grossi problemi in termini di legittimità, ma nonostante questo la parte russa rimane aperta ai negoziati”. A dirlo è il portavoce Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass. Finora Zelensky ha sempre respinto l’ipotesi di trattative, soprattutto con Mosca che intende imporre le proprie condizioni: non solo, nel 2022 vietò con un decreto qualsiasi negoziato con la Russia finché Putin fosse rimasto al potere. Ma l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca – e l’avanzata dell’esercito russo nel Donbass – ha accelerato l’ipotesi di colloqui, con il presidente americano che nei giorni scorsi ha già parlato di un dialogo “in corso” con Mosca.