“Sto bene, sono arrivato sano e salvo su Marte”: sono le 20.54 italiane e la sonda Insight della Nasa tocca il suolo del Pianeta Rosso. Dopo un viaggio di sei mesi e mezzo e 480 milioni di chilometri, l’ammartaggio è durato sette minuti: la sonda è entrata infatti in atmosfera alle 20.47 ora italiana a quasi 20.000 chilometri orari, con un angolo di 12 gradi. Se più ripido si sarebbe bruciata e schiantata al suolo, se più piccolo sarebbe rimbalzata finendo per vagare nello spazio interplanetario.
Our Mars Odyssey orbiter phoned home, relaying news from @NASAInSight indicating its solar panels are open & collecting sunlight on the Martian surface. Also in the dispatch: this snapshot from the lander's arm showing the instruments in their new home: https://t.co/WygR5X2Px4 pic.twitter.com/UwzBsu8BNe
— NASA (@NASA) November 27, 2018
Questa mattina il lander Insight della Nasa ha aperto i pannelli solari, portando a termine il successo di una discesa perfetta sul suolo di Marte. Quest’operazione permetterà al veicolo di avere l’energia sufficiente per iniziare una lunga attività di esplorazione del sottosuolo: verrà rilevata la temperatura fino alla profondità di cinque metri per capire in questo modo se all’interno di Marte esista una forma di calore. Se sì, potrebbe voler significare che l’acqua scoperta nel luglio scorso sotto il ghiaccio del Polo sud potrebbe essere più calda di quanto si pensi.
Have you ever seen a spacecraft spread its solar wings? @NASAInSight will need to perform the critical task of deploying its solar arrays to power the mission. We expect to get data confirmation this evening. About the #MarsLanding milestones: https://t.co/vnmkKY2MUs pic.twitter.com/3Wx1mvRFvD
— NASA (@NASA) November 27, 2018
Secondo la tabella di marcia della Nasa, sarà pienamente operativo e pronto a lavorare tra dieci settimane. In questo periodo infatti, il team del Jpl userà le camere per visualizzare ciò che la circonda e studiare dove appoggiare gli strumenti. Presto entrerà in funzione però Reis, l’antenna a bordo del lander che sfrutterà un segnale radio trasmesso a Terra e rispedito indietro. Lo farà per due anni, e permetterà di misurare le oscillazioni del pianeta e avere informazioni importanti sul suo nucleo metallico.
A bordo del lander sono attivi anche strumenti italiani, grazie alla partecipazione alla missione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Istituto di Astrofisica (Inaf) e Leonardo.