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HomeEsteri Blinken a Tel Aviv prova a mediare
Scholz: “Olocausto impone difesa di Israele”

Tensioni in Medioriente
Blinken arriva a Tel Aviv
per incontrare Netanyahu

Egitto e Turchia mediano su ostaggi

L'Iran chiede una guerra santa

di Beatrice Subissi12 Ottobre 2023
12 Ottobre 2023
blinken netanyahu

Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu/ Foto Ansa

TEL AVIV – “Siamo qui con voi, non andiamo da nessuna parte”. Con queste parole il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha salutato il premier israeliano Benyamin Netanyahu all’inizio del loro incontro al Ministero della Difesa a Gerusalemme. All’incontro anche il ministro della Difesa Yoav Gallant,  Benny Gantz e Gadi Eisenkot, due ministri  senza portafoglio del nuovo governo “di emergenza “ di Israele. Blinken è arrivato in Israele dopo gli attacchi di Hamas e durante la sua visita  vedrà anche i familiari degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e portati a Gaza. Durante la sua visita in Medio Oriente, inoltre, fonti palestinesi affermano che, venerdì 13 ottobre, Blinken incontrerà anche il presidente palestinese Abu Mazen. 

Joe Biden avverte l’Iran: “Fate attenzione”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden mette in guardia l’Iran mentre le tensioni in Medio Oriente continuano ad aumentare dopo gli attacchi di Hamas contro Israele e la reazione israeliana su Gaza. “Abbiamo chiarito agli iraniani di fare attenzione”, ha detto il presidente a un incontro con i leader della comunità ebraica alla Casa Bianca. Intanto a Mosca l’ambasciatore israeliano Alexander Ben Zvi afferma di non voler iniziare una guerra con l’Iran ma, allo stesso tempo, “se qualcuno si avvicina ai nostri confini, allora sicuramente ci sarà una risposta”, ha avvertito l’ambasciatore.

La mediazione di Egitto e Turchia 

È probabile che il valico di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza venga aperto per sei ore per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari egiziani a Gaza, soltanto se Israele accetta una tregua, lo riferisce all’Ansa il portavoce del governatorato egiziano del Nord Sinai, Mohamed Selim. Mentre Il Cario e Ankara cercano una mediazione sugli ostaggi, l’Iran chiede a tutti gli islamici di attaccare Israele: “Oggi tutti i paesi islamici e arabi, come anche le popolazioni che vogliono la libertà nel mondo, devono trovare un accordo e raggiungere una cooperazione in un percorso per fermare i crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa”. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante una telefonata con l’omologo siriano Bashar al-Assad.

Le parole del cancelliere Scholz 

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in una dichiarazione di governo fatta questa mattina al Bundestag, ha affermato che “la nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele”. Scholz ha ribadito l’importanza della Germania di schierarsi saldamente al fianco di Israele. 

Josep Borrell in visita a Pechino 

L’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell è arrivato stamattina in Cina, “appena atterrato per presiedere insieme all’omologo Wang Yi il Dialogo strategico Ue-Cina”. La visita, afferma Borrell, è di estrema importanza per discutere le relazioni tra le due potenze ma anche per discutere sulle principali sfide globali. La missione dell’alto rappresentate si concluderà sabato 14 ottobre. Secondo Israele la Cina deve assumere “un atteggiamento più equilibrato” all’interno del conflitto tra Israele e Hamas. Lo afferma l’ambasciatore israeliana a Pechino, Irit Ben – Abba.  

 

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