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HomeEconomia La sfida di Amazon: due nuovi poli nel nord Italia entro l’autunno 2018

La sfida di Amazon
Due poli nel nord Italia
entro l'autunno 2018

Il Piemonte vince la sua seconda sede

Un sito anche a Casirate in Lombardia

di Marina Lanzone09 Gennaio 2018
09 Gennaio 2018

In this Wednesday, Dec. 20, 2017, photo, Amazon Prime Now bags are ready for delivery, at the Amazon warehouse in New York. (ANSA/AP Photo/Mark Lennihan) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]

Gli scioperi del mese scorso non hanno fermato il colosso Amazon pronto ad espandersi ancora in Italia: entro l’autunno 2018 verranno aperti due nuovi centri. Il primo a Torrazza in Piemonte, provincia di Torino, e il secondo a Casirate, in provincia di Bergamo.

L’e-commerce in Italia è cresciuto a doppia cifra solo nell’ultimo anno per raggiungere i 23,6 miliardi di euro, secondo le stime dell’Osservatorio e-commerce B2c del Politecnico di Milano. Un aumento del 17% (5,7% degli acquisti complessivi) rispetto al 2016 che ha spinto il gigante di Seattle ad investire nuovamente nel nostro paese con l’obiettivo di soddisfare le aspettative dei propri clienti, sempre più abituati a ricevere a casa il prodotto ordinato entro pochi giorni, se non poche ore.

La sola sede nel torinese, già in costruzione, sarà ampia 60 mila metri quadri, su più piani e ospiterà soprattutto prodotti di piccole dimensioni. Darà lavoro, secondo le previsioni, a circa 1200 persone, affiancate dai robot, impiegati a portare direttamente la merce ai magazzinieri e accorciare così i tempi di consegna, dal clic del cliente alla spedizione. Il Piemonte ha vinto la sua seconda sede, dopo quella di Vercelli, aperta solo nel 2017, per la sua posizione strategica e la tradizione manifatturiera. La grande esperienza dei piemontesi “tranquillizza” i padroni dell’azienda, pronta a servire anche il sud-est francese.

Il sito in provincia di Bergamo, invece, sarà un centro di smistamento. In 34 mila metri quadri fornirà in tre anni 400 posti di lavoro.

La rete delle infrastrutture riuscirà a stare al passo con questo imponente investimento? A Londra già da tempo l’azienda ha dovuto introdurre una rete di corrieri inhouse, per sopperire a questa mancanza. Intervistato dal giornale La Stampa, il vicepresidente di Amazon, Roy Perticucci, non si è sbilanciato: “Questo è un aspetto che può cambiare da un giorno all’altro. Cerchiamo sempre di lavorare con i nostri partner e affiancarli dove ci sono dei colli di bottiglia. Ma non è solo Amazon che sta faticando per crescere, è tutto il settore”.

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