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HomeSport La Serie A parla straniero: il 50% dei club è di proprietà estera

La Serie A parla straniero
la metà dei club
è di proprietà estera

Resistono Lazio, Napoli e Torino

Monopolio a stelle e strisce

di Sofia Silveri19 Dicembre 2024
19 Dicembre 2024
serie a proprietà

Alvaro Morata durante la partita tra Milan e Genoa | Foto Ansa

ROMA – La Serie A parla straniero. La metà dei club è infatti di proprietà estera. Da ultimo il cambio in casa Genoa, passata dalle mani del fondo americano 777 Partners all’imprenditore rumeno Dan Sucu. Questo passaggio modifica il panorama della presenza straniera nel calcio italiano, senza però cambiare il numero di proprietà non italiane.

Nella massima serie emerge un dominio Nordamericano, in particolare degli Stati Uniti. Chiusa l’era 777 Partners, diventano sette le società gestite da gruppi a stelle e strisce. L’Atalanta è nelle mani di Stephen Pagliuca, comproprietario dei Boston Celtics. Il fondo Oaktree possiede un’altra big del campionato, l’Inter. Lo scorso maggio, dopo l’escussione del pegno sul club per il mancato pagamento da parte dell’ex presidente – Steven Zhang – a un prestito garantito nel 2021, il cambio ai vertici è stato inevitabile. Anche l’altra sponda di Milano sventola la bandiera americana: il Milan è guidato dal fondo RedBird di Gerry Cardinale. Allo stesso modo, Rocco Commisso dal 2019 è proprietario della Fiorentina. Inoltre, la Roma appartiene al Friedkin Group.

Da questa stagione calcistica altri due club gestiti da statunitensi sono entrati a far parte della Serie A: le neopromosse Parma e Venezia, rispettivamente di proprietà di Kyle Krause, imprenditore, e Duncan Niederauer, dirigente d’azienda.

Il controllo estero termina poi con Bologna e Como. Riccardo Orsolini e compagni sono sotto la guida del canadese Joey Saputo. Cesc Fabregas e i suoi, invece, sono stati rilevati dalla famiglia Hartono, miliardari indonesiani.

Le proprietà italiane in Serie A

Di veri patron ne sono rimasti pochi. Resistono solo Claudio Lotito, Aurelio De Laurentiis e Urbano Cairo, che gestiscono in modo diretto rispettivamente Lazio, Napoli e Torino. Anche se, secondo alcune indiscrezioni, i granata potrebbero essere ceduti. C’è poi il caso Juventus con gli Agnelli. I bianconeri sono controllati per oltre il 63% da Exor, holding gestita dalla famiglia stessa per il 53%. Il Lecce, invece, appartiene a un gruppo di soci guidati da Saverio Sticchi Damiani. Fluorsid Group, dell’imprenditore milanese Tommaso Giulini, dal 2014 gestisce il Cagliari. Infine, l’Udinese è in mano a Giampaolo Pozzo, attraverso la Gesapar holding.

Il trend non sembra destinato a cambiare. Negli ultimi mesi sono emerse voci sulla possibile cessione di club attualmente italiani. Tra questi l’Empoli, guidato da Fabrizio Corsi, il Monza, di proprietà di Fininvest e il Verona, gestito da Maurizio Setti.

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